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    Il Coordinamento Associazioni Culturali Piacenza: “La cultura non deve essere isolata ad un periodo di emergenza”

    (Stiamo raccogliendo fondi a favore del Vittorio Emanuele e dell’hospice la Casa di Iris. Altre residenze per anziani ci hanno chiesto aiuto. AIUATECI AD AIUTARE. Donate qui)

    L’Italia dei flash mob: quella che ha cercato di trovare sollievo nei periodi di isolamento o di quarantena da Coronavirus, non si è rifugiata in manifestazioni asettiche, ma culturali o folkloristiche di varia natura, come la lettura, luci e canti dai balconi, performance musicali o attoriali via streaming, e chi più ne ha più ne metta, così come il semplice ascoltare musica.

    “Una serie di azioni che hanno uno sfondo culturale – sottolinea in coro il Coordinamento Cultura di Piacenza -, quando la vita rallenta e saltano fuori problemi, si ha uno sguardo più legato a riempire la pancia dell’anima.

    C’è chi si occupa di cultura e cerca di portare avanti la propria attività nelle modalità possibili fino ad ora (Bookbank, Fahrenheit 451 e Libreria Pagine offrono servizi a domicilio,ndr). Una reazione da parte della cultura che non è comune ad altri settori. La cultura, lavorando sulla parte immateriale, può offrire ancora spunti e riflessioni che chi vendere cose fisiche non può fare. La fruizione culturale diventa, in un momento di smarrimento, una necessità che ci serve per sopire angosce, darci strumenti per comprendere e capire meglio la realtà, trovare forza per reagire alle piccole o grandi difficoltà.

    Quale sarà il futuro? Lo strumento della cultura può permettere di superare alcune ferite che ci lascia questo virus. Da una parte ci sono persone che sono toccate personalmente, sono angosce che dentro di te rimangono. Che rimangono anche dentro la città, perchè tutti conoscono persone che hanno avuto a che fare con qualcuno che ha incontrato difficoltà. Sono cicatrici che la cultura può aiutare a risolvere, forse non definitivamente, ma certo sono una panacea”.

    Poi ovviamente va considerata la situazione della cultura a Piacenza, in genere “ultima ruota del carro”. La speranza è che questo sacrosanto periodo di “pausa” sia anche di riflessione sullo stato, sulla considerazione che le istituzioni hanno della cultura a Piacenza, intesa come danza, musica, recitazione, arti visive e grafiche. 

    Il Coordinamento auspica “che al termine di questa emergenza, rimanga nelle persone l’importanza della cultura come valore di benessere collettivo”.

    QuotidianoPiacenzaOnline

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