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    Il Governo ed il paradosso della TAV

    Ieri il presidente del Consiglio Conte ha finalmente espresso i suoi dubbi rispetto alla realizzazione della TAV schierandosi apertamente con il Movimento 5 Stelle: «mi sono convinto – ha affermato – che l’elaborato che ci è stato consegnato realizza una attendibile analisi costi benefici».

    Peccato che l’analisi costi benefici commissionata dal ministro Toninelli, da sempre contrario alla TAV, non brilli certo per indipendenza e razionalità.

    In particolare, una delle voci di costo di maggior peso nell’analisi è quella relativa alla riduzione delle entrate per minori accise e la diminuzione degli introiti delle autostrade.

    Conte e il M5S considerano dunque un “costo” la riduzione dei costi di trasporto delle merci dovuto al passaggio dal trasporto stradale al quello ferroviario.

    La cosa è a dir poco paradossale per un movimento politico chi si dichiara schierato dalla parte del popolo e dell’ambiente. Dal punto di vista economico, poi, il ragionamento sembra assolutamente privo di logica.

    A ben vedere infatti la riduzione dei costi di trasporto avrebbe un effetto positivo nel lungo termine, favorendo l’intescambio commerciale, aumentando i volumi dei traffici. E’ un effetto molto simile a quello dovuto all’abbattimento dei dazi doganali.

    Perciò, in realtà, alla fine, ci sarebbe un effetto positivo per il paese e per i conti dello Stato, in termini di maggiore crescita economica e di maggiori introiti fiscali.

    Inoltre l’opera avrebbe un notevole impatto positivo sull’ambiente riducendo significativamente il traffico di mezzi pesanti in val di Susa (ma non solo) ed il conseguente inquinamento atmosferico (riduzione delle emissioni di CO2 e di polveri sottili) ed acustico.

    Da tutto ciò si evince che l’avversione del Movimento 5 Stelle alla TAV è puramente ideologica.

    Una scelta che può risultare economicamente dannosa e pericolosa perché isola sempre di più l’Italia all’interno dell’Europa, diminuendone ancor di più la già scarsa credibilità a livello internazionale.

    Riccardo Magliocchi

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