Pubblicità

    Il maltempo “non guasta la festa” alla prima del Festival di Teatro Antico di Veleia

    Grande successo per la prima serata del Festival di Teatro Antico di Veleia inaugurato da Massimo Recalcati che ha portato in scena un’improvvisazione a tre voci sulla maternità insieme al pluripremiato attore e regista Mario Perrotta e all’attrice di scuola ronconiana Paola Roscioli.

    Un appuntamento creato ad hoc per il Festival di Veleia e quindi inedito e unico: un’originalità che è la cifra distintiva della direzione artistica del Festival saldamente affidata ormai da undici anni a Paola Pedrazzini (figura che unisce alla solida preparazione accademica –è dottore di ricerca in teatro, con studi specifici proprio sul teatro antico-, una grande capacità creativa, progettuale e realizzativa che le è valsa nel 2003 il Premio della Critica per la direzione artistica).

    Il maltempo non ha fermato il pubblico fidelizzato di Veleia (circa un migliaio di persone) che da Piacenza, Parma, Milano è accorso nell’area archeologica dell’alta Val D’Arda per assistere all’evento, già sold out da alcuni giorni.

    Gli stessi organizzatori fino all’ultimo momento erano preoccupati per l’imprevedibilità del tempo e per la pioggia che ha reso difficilissimo l’allestimento logistico per tutta la giornata, ma alla fine gli sforzi profusi da organizzatori, tecnici e volontari sono stati ampiamente ricompensati.

    A complimentarsi per il successo del festival e la sua capacità di raccogliere tanto pubblico consapevole e attento è stato lo psicoanalista Massimo Recalcati che dal palco si è rivolto alla imponente folla di spettatori: “Avete sfidato gli Dei. Tanta gente che si prende il rischio della pioggia per ascoltare parole, fa ben sperare in un tempo come il nostro in cui alla parola si dà sempre meno peso”.

    E la parola è stata – come sempre a Veleia – protagonista: da quella in forma poetica della struggente pasoliniana Supplica a mia madre  (Tu sei la sola al mondo che sa, del mio cuore,
    ciò che è stato sempre, prima d’ogni altro amore./Per questo devo dirti ciò ch’è orrendo conoscere: è dentro la tua grazia che nasce la mia angoscia./ Sei insostituibile. Per questo è dannata alla solitudine la vita che mi hai data./ E non voglio esser solo. Ho un’infinita fame
    d’amore, dell’amore di corpi senza anima./Perché l’anima è in te, sei tu, ma tu
    sei mia madre e il tuo amore è la mia schiavitù….
    ) a quella in forma di diario di Lireta Katiaj (vincitrice nel 2012 del Premio dell’Archivio Diaristico Nazionale di Pieve S. Stefano), che giovanissima, fa un viaggio della speranza con la sua bimba di pochi mesi per offrirle una vita migliore. Naturalmente la letteratura ha dialogato con la psicoanalisi di Massimo Recalcati  (madre non è il nome della genitrice, ma è il nome di quell’Altro che offre le proprie mani alla vita che viene al mondo, che risponde alla sua invocazione, che la sostiene con il proprio desiderio… Bisognerebbe provare a essere giusti con la madre e riconoscere nelle sue mani un’ospitalità senza proprietà di cui la vita umana necessita…), un dialogo profondo e denso di significati calato nella magia del luogo senza tempo e nell’atmosfera surreale di attenzione e calore di un meraviglioso pubblico.

    A fine serata gli amministratori hanno premiato i protagonisti con le sculture realizzate per il festival dallo scultore Sergio Brizzolesi, ispirate alla statua del guerriero con armatura (loricato) ritrovato proprio durante gli scavi settecenteschi a Veleia (e oggi conservato al museo Archeologico della Pilotta a Parma).

    I tanti spettatori si sono poi riuniti nel rito conviviale del dopo-festival, la sempre apprezzata degustazione di vini e salumi piacentini.

    Prossimo appuntamento mercoledì 10 luglio con Alessandro Barbero e Giulio Scarpati (evento già sold out).

    www.veleiateatro.com

    Nessun commento

    LASCIA UN COMMENTO Cancella la risposta

    Per favore inserisci il tuo commento!
    Per favore inserisci il tuo nome qui

    Exit mobile version