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    La Fondazione rientra nel capitale di Crédit Agricole Cariparma

    Una vera e propria alleanza per la crescita del territorio, con molti elementi in comune per assicurare una proficua collaborazione per lo sviluppo sociale e culturale.
    La Fondazione di Piacenza e Vigevano rientra dopo più di un decennio nel capitale di Crédit Agricole Cariparma. E lo fa attraverso un accordo con la Fondazione Cariparma che contribuisce a rafforzare il legame della banca con un territorio di presenza storico.
    La Fondazione di Piacenza e Vigevano ha acquisito una partecipazione pari all’1,1% delle azioni della banca, direttamente da Fondazione Cariparma, che rimane un azionista importante grazie alla sua quota del 12,3%.
    «Il protocollo di intesa ACRI-MEF ci impone la riduzione della partecipazione nella banca – spiega il Prof. Gino Gandolfi, Presidente di Fondazione Cariparma. Abbiamo scelto di cedere una quota dell’1,1% alla Fondazione di Piacenza e Vigevano perché insediata su di un territorio limitrofo e in cui è storicamente radicato l’istituto, con l’intento di favorire una partnership territoriale finalizzata a creare opportunità di sviluppo per le comunità parmigiana e piacentina. Mi piace infatti pensare che l’azionariato delle Fondazioni di origine bancaria sia mosso da un dna di responsabilità sociale d’impresa fortemente legato ad una identità locale – conclude Gandolfi – così come, in Francia, le casse locali sono alla base dell’organizzazione cooperativa di Crédit Agricole.» «Lo scopo delle Fondazioni di origine bancaria è quello di far crescere i propri territori – ha dichiarato Massimo Toscani, Presidente della Fondazione di Piacenza e Vigevano. Ritengo che oggi questo sia possibile creando alleanze fra Fondazioni vicine che abbiano affinità storiche e culturali. È stato quindi per noi naturale pensare alla Fondazione Cariparma, alla quale ci accumuna inoltre la medesima origine essendo entrambe le Fondazioni nate dalla Cassa di Risparmio di Parma e Piacenza, oggi Gruppo Bancario Crédit Agricole Italia. Mi auguro quindi che possa nascere una proficua collaborazione per progetti ed eventi condivisi a servizio delle nostre comunità.»

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