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    La vergogna dei Giardini Margherita

    Ci sono due vergogne che convivono a braccetto. La prima vergogna è quella di chi non è stato capace di ripulire la base della statua dedicata ad Egidio Carella, nei giardini Margerita, dopo che il proprio cane l’ha scelta come proprio gabinetto (augurandosi che quell’abbondante residuo organico sia, per l’appunto, di origine canina).

    La seconda vergogna è quella di chi dovrebbe occuparsi di manutenere la cosa pubblica e nulla, invece, fa.

    Quella deiezione è presente sotto la base della statua ormai da una settimana. Nessuno evidentemente se ne è accorto e ha provveduto a rimuoverla. Il bronzo del povero poeta e commediografo piacentino (opera di Luciano Riccchetti) sembra essa stessa spargere lacrime amare per la situazione di incuria in cui si trova, compresa l’imbrattatura opera di un qualche poco dotato writer notturno.

    Eppure anche quelle lacrime non sono, bensì “scacazzate” di uccelli ormai incrostate sul bronzeo volto da considerevole tempo.

    Del resto tutti i giardini Margherita, sono un raro esempio di incuria e sporcizia. Molte colpe vanno ovviamente all’inciviltà di chi li frequenta scambiandoli per una latrina a cielo aperto (ed usandoli all’uopo) ma anche per un pubblico fumoir e per un luogo di bevute collettive.

    Sono del resto gli stessi che si esibiscono davanti alla stazione in mosse da wrestling e che evidentemente trovano più comodo gettare la spazzatura direttamente nei prati, differenziandola però con cura: le bottiglie da una parte, i sacchetti ed i tovaglioli dall’alta.

    Nuovamente però altrettante colpe vanno a chi dovrebbe prendersi cura di questo che è l’unico parchetto in centro città. La famiglia Costa che lo donò alla città ”separandolo” dalla proprietà dell’omonimo palazzo si starà rivoltando nella tomba nel vedere la brutta fine che ha fatto!

    Foglie non raccolte che soffocano i prati e marciscono, vialetti ormai senza ghiaia … ma in compenso ricchi di fango, armadi elettrici mezzi divelti, cartacce e spazzatura sparpagliate ovunque. Per non parlare della fontana che prima (durante la siccità estiva) è stata lasciata per settimane a perdere acqua. Poi anziché venir riparata è stata piantata così, ferma ed asciutta … al pari di quella davanti alla stazione. Per vedere i Giardini in queste condizioni forse sarebbe meglio fare come con Spazio 4: chiuderli in attesa di nuove idee e tempi migliori!

     

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