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    L’ammministratore di ASP Caperchione: “Anche al Vittorio Emanuele carenza mascherine”

    La Casa di riposo Vittorio Emanuele si trova anch’essa coinvolta in una situazione difficile da gestire, e lo sottolineano le stesse coordinatrici della struttura che Eugenio Caperchione, amministratore di ASP, l’Azienda Servizi alla Persona che ha in gestione la struttura. Anche il nostro giornale ha voluto aggiungersi all’ondata di solidarietà del territorio con una piccola goccia, una raccolta fondi denominata #PrenditiCura, rivolta anche all’Hospice – Casa di Iris. 

    “Stiamo sostenendo spese per DPI essenziali in questa fase, alcuni provengono dall’azienda sanitaria, altri li andiamo a comprare noi, abbiamo appena ordinato 1000 mascherine FFp2, al prezzo di 3 Euro l’una, per un totale quindi di 3660 Euro (con IVA). Un’altra ditta ci aveva chiesto 16 Euro per ogni mascherina, cioè più del quintuplo.

    Ma questo è solo uno dei numerosi acquisti aggiuntivi (e ovviamente non preventivati) che siamo costretti a fare – e che ovviamente faremo, per rispettare il nostro impegno di assistenza e cura verso i nostri ospiti. Di nostro consumiamo 1000 tra camici, sovrascarpe, cuffie, ma abbiamo anche spese per personale.

    Cgil, Cisl, Uil, hanno giustamente detto che servono persone in più. In questo momento abbiamo parecchie persone che sono a casa, non necessariamente malate, quindi il reperimento di risorse umane e non solo serve. Ringraziamo chiunque ci mette anche solo una goccia per aiutarci”.

    Caperchione sottolinea che nel Vittorio Emanuele ci sono attualmente 3 persone con tampone positivo al Coronavirus, altri con sintomi che vengono curati. “Avevamo chiuso dal 22 febbraio, limitato l’accesso dall’esterno. Le persone che lavorano in prima linea sono encomiabili, cerchiamo di aiutarle a vincere la tristezza della solitudine con videochiamate“.

    La situazione economica è difficile anche qui, Caperchione sottolinea come ci si trovi costretti a fare una scelta tra la cura delle persone e i conti economici. “Da un lato non bisogna avere paura a comprare le cose che servono, dall’altro si cerca di non buttare i soldi. Spesso si trovano materiali a prezzi anche raddoppiati, o triplicati”.

     

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