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    L’Assemblea Regionale si riunisce in via telematica. Bonaccini: “tutela della salute primo obiettivo”

    “Un minuto di silenzio per le vittime del coronavirus e un sentito ringraziamento agli operatori sociosanitari, medici, infermieri, volontari in prima linea nell’emergenza”.

    La presidente Emma Petitti ha aperto così questa mattina la prima seduta dell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna riunitasi virtualmente in modalità telematica con i consiglieri collegati da casa. Si tratta della prima volta in assoluto in Italia per un parlamento regionale. In risposta all’emergenza Coronavirus, l’istituzione si è attivata per garantire il pieno funzionamento dei suoi organi consentendo a ciascun consigliere di votare e intervenire da remoto. Emma Petitti ha presieduto l’aula virtuale da viale Aldo Moro, a Bologna, affiancata da un ristretto team di dirigenti e funzionari, nel rispetto delle distanze regolamentari a garanzia della salute di tutti i presenti.

    “A un mese dalla seduta di insediamento del parlamento regionale- ha affermato la presidente Petitti- abbiamo operato per continuare a garantire la piena funzionalità della nostra istituzione in un momento così delicato. La prima seduta dell’Assemblea in modalità telematica rappresenta un unicum nel nostro Paese e va nella direzione auspicata nei giorni scorsi proprio dalla Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome. L’emergenza Covid-19 non ha fermato la nostra istituzione. Abbiamo continuato a lavorare per cercare soluzioni e siamo soddisfatti di aver raggiunto questo risultato. Oggi, con l’elezione dei presidenti delle Commissioni, l’Assemblea potrà operare a pieno regime. Dalla settimana prossima siamo in grado di far partire le sedute di commissione e pertanto l’attività legislativa. Mi preme precisare che l’Assemblea non si è mai fermata. L’ufficio di Presidenza ha continuato a riunirsi regolarmente, in via telematica, e ha provveduto a tutti gli adempimenti per mettere in moto la macchina istituzionale. Dall’insediamento a oggi l’Ufficio di presidenza e la Conferenza dei capigruppo hanno tenuto 12 sedute. I consiglieri hanno presentato un centinaio di atti ispettivi e una trentina di atti d’indirizzo”.

    Nel pomeriggio è continuato il dibattito sull’emergenza Coronavirus avviato nella mattinata dall’intervento del presidente della Regione Stefano Bonaccini.

    L’intervento di Bonaccini in assemblea

    Ascolto della comunità scientifica; stretto raccordo con il Governo e le Istituzioni, insieme a un ampio coinvolgimento dei territori e di tutte le forze politiche in Regione, maggioranza e opposizione. E un obiettivo che davanti a una pandemia di queste proporzioni, deve necessariamente essere al primo posto: “La tutela della salute individuale e collettiva e l’uscita dall’emergenza sanitaria”.

    Intervenendo questa mattina in Assemblea legislativa, con l’Aula riunita in sede telematica, il presidente Stefano Bonaccini ha fatto il punto della situazione in Emilia-Romagna, ripercorrendo la direzione di marcia seguita per fronteggiare la pandemia Covid-19.  Sottolineando la tempestività di un’azione, fin dalla prima ordinanza del 23 febbraio sulla chiusura delle scuole, che si è trovata spesso ad “anticipare analoghe misure nazionali, ma sempre in una logica cooperativa e mai di differenziazione”.

    Dopo aver rivolto il proprio pensiero “a chi sta soffrendo in un letto d’ospedale, o nella propria abitazione”, e, soprattutto, a chi non ce l’ha fatta, con un caloroso abbraccio inviato ai famigliari delle persone decedute, Bonaccini ha illustrato ai consiglieri regionali riuniti sulla piattaforma digitale i principali provvedimenti assunti in queste settimane. Da quelli sanitari – con il piano di potenziamento dei posti letto e degli organici di medici e infermieri – a quelli sul fronte economico e sociale. Con l’attivazione immediata degli ammortizzatori in deroga, le misure per l’accesso al credito a tasso zero per le il sistema impresa, i provvedimenti a sostegno delle famiglie e delle persone fragili, con fondi straordinari e anticipati per i Comuni, oltre a contributi liquidati e scadenze prorogate in tuti i settori, dalla cultura allo sport, fino alla ricostruzione post sisma.

    Dopo “una fase iniziale inevitabilmente difensiva”, il presidente ha poi illustrato la nuova strategia della Regione per uscire dall’emergenza sanitaria. Da un lato la “controffensiva al virus” avviata a Medicina, nel bolognese, con la sperimentazione farmacologica per curare i pazienti positivi direttamente a casa loro per prevenire il peggioramento e quindi l’arrivo in ospedale in condizioni spesso irrecuperabili, che potrà essere estesa al resto dell’Emilia-Romagna. Dall’altro, un piano che prevede 5mila tamponi al giorno per estendere il monitoraggio sulle categorie a rischio, a partire dagli operatori sanitari e sociosanitari, al quale potranno a breve essere affiancati test sierologici, in modo complementare e più diffuso, sugli asintomatici.

    “Tra le cose che questa emergenza ci insegna è che un grande sistema sanitario, pubblico e universalistico, è un bene essenziale, tanto più in una società globale esposta a maggiori rischi di diffusione delle malattie”, ha ricordato il presidente della Regione, che ha rivolto un ringraziamento a medici e infermieri, volontari e operatori di Protezione civile, forze dell’ordine, Polizie locali, lavoratrici e lavoratori dei servizi essenziali e a tutti coloro che sono attivi nell’emergenza a sostegno della comunità.

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