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    MigrER, le storie di emigrazione emiliano romagnola in un unica “piazza” virtuale

    La Storia siamo noi, diceva una vecchia canzone di Francesco de Gregori. Viviamo un’epoca fatta di storie, della gente che “quando si tratta di scegliere e di andare/te la ritrovi tutta con gli occhi aperti/che sanno benissimo cosa fare”. Da fine ‘800 è capitato a tantissimi di scegliere, anche dalle nostre parti.

    Per ricordarli è stato creato un museo virtuale, uno spazio per la condivisione di storie, che sicuramente coloro che sono partiti avrebbero apprezzato. La presentazione è avvenuta in Cattolica questo pomeriggio. L’emigrazione, almeno quella emiliano romagnola, ha trovato tre vie importanti: quella verso le Americhe, Nord e Sud (ma anche Australia e in piccola parte Africa), riconducibili alla vecchia emigrazione e alle seconde e terze generazioni. E poi quella recente di chi si è spostato soprattutto per lavoro, ad esempio per seguire la delocalizzazione di un’azienda (vedi la Cina).

    C’è Gianfranco Contri, modenese di Riolunato, che si è innamorato delle Far Øer tanto da scrivere il primo dizionario italiano – faroese, c’ è Nino Borsari vincitore dell’ oro olimpico nella gara ciclistica dell’inseguimento a squadre ai giochi di Los Angeles del 1932. La guerra poi lo bloccò in Australia, dove restò per sempre. E poi Amleto Vergiati, abile scrittore di tanghi. Ma ce ne sarebbero tante altre.

    Il grande lavoro per giungere a questo risultato è stato compiuto dalla Consulta degli emiliano-romagnoli nel mondo in oltre 30 anni di attività. “All’interno di questa Consulta, – sottolinea Gian Luigi Molinari -, abbiamo una rappresentanza di tutte le associazioni di emiliano romagnoli nel mondo. Abbiamo rappresentanze da ogni dove, le nostre associazioni sono un riferimento per promuovere la cultura e le tradizioni. Mettendo a disposizione la propria professionalità. MigrER è nato dal basso, grazie alla proposta dei consultori, quando eravamo a Buenos Aires, per ovviare alla distanza grazie alla tecnologia”.

    PROGETTI

    I progetti spaziano enormemente: dalle analisi statistiche dei flussi migratori all’estero, alla scuola, alle associazioni di promozione sociale. “Abbiamo messo in campo più di mezzo milione di euro in questi anni – continua Molinari -, noi e la Regione. L’emigrazione può essere un grandissimo insegnamento, per capire che può essere una risorsa per i contatti”.

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