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    Pathos Multimedia, un corto per rendere visibile la “Città invisibile” Piacenza

    Una delle definizioni date dei piacentini ieri sera al Teatro Filodrammatici durante la proiezione di “Città Invisibile” è che sono come le corti dei grandi palazzi di cui spesso vediamo solo la facciata esterna, e solo se ci soffermiamo un secondo possiamo vederne la corte interna, bellissima e aperta. Insomma, siamo schivi ma se ci apriamo, ci apriamo davvero.

    Un lavoro, quello di Pathos Multimedia nelle persone di Simone Schiavi (regia), Luca Via (aiuto regia), Raniero Bergamaschi e Luca Vitali (montatore professionista) che ha toccato molti temi cari ai nostri concittadini: il dialetto, il cibo, le vie, aneddoti e rapporti con città vicine raccontati da alcune persone scelte, dai giovani cineasti, e che si potevano ritrovare tra il pubblico presente. Da sottolineare anche che l’opera risulta tra le iniziative promosse dal Ministero dei Beni Culturali per l’Anno europeo del patrimonio culturale 2018. Il punto di partenza è stato il processo di branding territoriale ‘Piacenza Terra di valori – Land of Values’ avviato in occasione di Expo 2015, nell’intento di valorizzare Piacenza dal punto di vista umano e sociale, indagando e raccontando, tramite interviste a cittadini di età, professione e provenienza diversa, quali valori – privati e motivati dai propri ricordi – essi riconoscono alla città.

    “La necessità di fare un cortometraggio su Piacenza nasce da una critica – sottolinea in apertura di serata Luca Via -, una critica costruttiva, perchè non siamo critici per il mero gusto di esserlo ma perchè se possiamo vogliamo migliorare il posto in cui viviamo. Parte dal 2015, quando Piacenza partecipò ad Expo a Milano. Un’esperienza tutto sommato negativa, non solo per l’esborso che la cittadinanza ha sostenuto per parteciparvi ma perchè si poteva fare molto di più. Land of Values slogan in realtà privo di contenuti umani, ma solo brand commerciale”.

    Il regista Simone Schiavi racconta nel dettaglio come è stato realizzato il cortodocumentario. “Abbiamo intervistato circa 20 persone cercando di essere il più eterogenei possibile. Dopo un mese di riprese con audio in presa diretta e 6 ore di girato siamo arrivati alla mezz’ora, con tutte le conseguenze belle e meno belle del caso. Perchè se da un lato creava qualche inconveniente tecnico, regalava spontaneità al corto. Il titolo ha 3 motivazioni: le 20 persone prese a campione dovrebbero rappresentare le 100 mila persone di Piacenza, in secondo luogo Piacenza è una città invisibile agli occhi degli italiani, pochi sanno le nostre bellezze, molti dicono che è in Lombardia, infine Città Invisibile è un omaggio alle Città Invisibili di Calvino”.

    Ieri sera inoltre circa 50 operatori culturali ed associazioni si sono confrontati alla Casa delle Associazioni con l’Assessore regionale alla Cultura e Legalità Massimo Mezzetti, e coi Consiglieri regionali Gian Luigi Molinari e Katia Tarasconi, dialogando proprio di “Arte, cinema, musica e spettacolo”. Stimoli e discussioni, sicuri che la Cultura possa essere un traino per la nostra Regione e non solo. 

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