Proprio come nella parabola del figliol prodigo il quadro di Klimt “perso e ritrovato” è alfine tornato a casa, dopo essere sparito per 23 lunghi anni. Ci sarà tempo per “ammazzare il vitello grasso” e fare festa. Intanto, nella sala della Banca d’Italia di via Borghetto, dove è stata convocata la conferenza stampa, i tanti giornalistici presenti sono stati i primi a potersi godere la bella notizia. Il “Ritratto di Signora” ritrovato lo scorso 10 dicembre in un’intercapedine del muro, nascosta dall’edera, è autentico: si tratta proprio del quadro dipinto da Gustav Klimt e rubato alla galleria Ricci Oddi nel 1997. A decretarlo sono stati i tre consulenti nominati dalla Procura della Repubblica di Piacenza. Dopo un mese di verifiche, esami, sopralluoghi gli esperti hanno alzato il pollice e restituito così alla città il tesoro sottratto.
Ad aprire la conferenza è stata la padrona di casa, la direttrice della sede della Banca d’Italia che dopo il benvenuto di rito ha ceduto la parola al Procuratore facente funzione Antonio Colonna il cui intervento è stato seguito dalla titolare dell’inchiesta la p.m. Ornella Chicca che ha innanzitutto voluto ringraziare proprio la Banca d’Italia che, nell’immediatezza del ritrovamento, ha risolto l’altrimenti non banale problema della custodia del quadro. Il sostituto procuratore ha infine fatto l’annuncio che tutti aspettavano, rivelando che “Il ritratto di Signora” è l’autentico ed originale dipinto di Gustav Klimt.
Ha poi presentato i tre autori delle perizie – che ha ricordato il pm sono state effettuate a titolo gratuito. Si tratta di Diego Cauzzi, Anna Sellerie Claudia Collina. (Scoprite qui i dettagli delle perizie e perchè la tela è quella dipinta dal pittore viennese).
Le domande dei giornalisti e le risposte del pm
Su quanto il quadro sia rimasto dentro quell’anfratto del muro il sostituto procuratore (nella foto) ha risposto affermando che l’argomento è al momento oggetto di indagini ed analisi di polizia scientifica e che è ancora coperto dal segreto istruttorio. Pur in mancanza di una risposta ufficiale sembra però di capire che dietro all’edera sia rimasto per poco tempo, al massimo un paio di mesi.
Qualcuno ha poi chiesto lumi sull’ipotesi, a suo tempo fatta, che il quadro rubato alla Ricci Oddi il 22 febbraio 1997 fosse già una copia e non l’originale. La storica Claudia Collina ha però ribadito quanto spiegato nella sua relazione e cioè che non solo quel quadro è lo stesso che venne rubato 23 anni fa ma che è quello dipinto dal pittore viennese.
Ai nostri microfoni Diego Cauzzi ha spiegato invece che il dipinto non è stato sottoposto ai raggi X in quanto le tecniche di analisi utilizzate hanno dato risposte migliori e più puntuali rispetto a quelle che sarebbero emerse da una seconda radiografia.
Il pm Chicca: il quadro sarà restituito entro un paio di mesi
Infine il pm Ornella Chicca, da noi intervistata, ci ha detto che gli esami dattiloscopici e biologici ancora da effettuare sulla tela dovrebbero concludersi in tempi rapidi, un paio di mesi al massimo e che a quel punto la tela – definita all’unisono dagli esperti di valore inestimabile – potrà essere restituita ai legittimi proprietari ossia alla Galleria Ricci Oddi. Resta anche da capire se le ulteriori analisi saranno svolte sempre in Banca d’italia o presso una diversa sede (ad esempio i Ris di Parma).
“Stiamo ricostruendo tutta la storia dal 1997 ad oggi ed abbiamo anche risentito i giardinieri che lo hanno ritrovato – ha detto la dottoressa Chicca-. Sono indagini non facili perchè c’è un vuoto storico di vent’anni. Le indagini a questo punto continuano per l’ipotesi di ricettazione. Bisogna capire se l’opera è stata lì (dove è stata trovata ndr) fin dall’inizio o se è stata messa successivamente e quando. Se un mese prima, due mesi prima oppure anni prima. I nuovi accertamenti saranno probabilmente svolti dai Ris dei carabinieri ma non sono ancora sicura. Occorre vedere se sul quadro sono state lasciate impronte o tracce biologiche (come sudore). Ci potrebbe aiutare arisalire a chi ha maneggiato il quadro se persone autorizzate o qualcuno che potrebbe averlo toccato successivamente”.
C’è chi vorrebbe una mostra al Gotico e chi (fra i consiglieri della galleria) dice che deve tornare subito alla Ricci Oddi
E’ qui si apre un nuovo capitolo. Si vocifera infatti che qualcuno in Comune vorrebbe creare un grande evento ad hoc per esporre la tela ritrovata, magari a palazzo Gotico. Ma sembra anche che da parte di molti componenti del consiglio di amministrazione della Galleria Ricci Oddi ci sia un netto rifiuto verso questa ipotesi: “il quadro è della Galleria ed in Galleria deve tornare al più presto” .
Varie le reazioni soddisfatte per l’autenticità del quadro (leggi qui)
Anche i lettori che avevano partecipato al nostro scherzoso sondaggio avevano dato in largissima parte come autentico il quadro: il 79% aveva infatti “scommesso sull’autenticità”.