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Piacenza: rider che non pedalano, leggi che non valgono

Da via XX Settembre alle vie del centro proliferano bici elettriche illegali e zone pedonali non rispettate e che nessuno fa rispettare

A Piacenza via XX Settembre è, da parecchio tempo, il simbolo delle regole non rispettate. Dovrebbe essere una via pedonale, dove il transito di bici ed affini è vietato (e sanzionabile) ed invece, a qualunque ora, le due ruote si contano a decine. Filiberto Putzu, assessore della giunta Barbieri, ad inizio mandato, con solerzia, era sceso letteralmente in strada e nei panni di un “ghisa in salsa piacentina” aveva cercato di porre un freno al fenomeno. Tentativi che, nonostante la sua ammirevole solerzia, non sortirono alcun effetto. Sono passati gli anni e la situazione è addirittura peggiorata perché oggi la centralissima via pedonale ha aggiunto alle tradizionali due ruote anche bici elettriche e monopattini che sfrecciano impunemente. Il sindaco Katia Tarasconi ad inizio maggio, in consiglio comunale, rispondendo ad un’interrogazione di Gloria Zanardi, ha riconosciuto il problema, dichiarando l’intenzione di intensificare i controlli, soprattutto nei giorni di mercato, per garantire la sicurezza dei cittadini. Un’azione più che doverosa e la cui necessità è testimoniata dai dati forniti dallo stesso primo cittadino: nel 2024 sono state elevate 33 sanzioni ai velocipedi, 87 nel 2025, ma incredibilmente nessuna in via Venti, sintomo del fatto che la strada non è sufficientemente presidiata.

Oggi il consigliere comunale della Lega Luca Zandonella ha depositato una mozione che chiede di intervenire sulla sicurezza stradale nelle Aree pedonali urbane della città: “L’obiettivo è chiaro: bisogna intervenire sull’uso incontrollato di biciclette a pedalata assistita e monopattini elettrici nelle aree pedonali urbane – dichiara Zandonella -, perchè ormai è sotto l’occhio di tutti che, se utilizzate in modo non corretto, diventano un pericolo, in particolar modo per i pedoni. Chiedo quindi di emanare un’ordinanza per vietare la circolazione di questi mezzi nelle aree pedonali, con obbligo di condurli a mano. Ho ricevuto – continua il consigliere del Carroccio – numerose segnalazioni da parte di cittadini, residenti e commercianti, che evidenziano situazioni di pericolo e disagio causate dal transito di tali veicoli, spesso a velocità elevate e senza il rispetto delle regole. Insieme a questa ordinanza bisognerebbe contestualmente installare adeguata segnaletica con l’intensificazione dei controlli da parte della Polizia Locale”.

Bici elettriche e a pedalata assistita non sono la stessa cosa

Sia Zandonella sia il sindaco di Tarasconi cadono però in un errore abbastanza comune, quello di confondere le bici a pedalata assistita con mezzi a due ruote dotati di motore elettrico che non hanno bisogno di pedalare per muoversi. Esattamente quelli utilizzati da tanti fattorini incaricati della consegna di cibo a domicilio.

Quando, secondo la legge, una bicicletta puramente elettrica è illegale

La legge italiana definisce le biciclette a pedalata assistita (EPAC) come veicoli con motore elettrico di potenza massima di 250 watt, che si attiva solo durante la pedalata e si disattiva oltre i 25 km/h. Mezzi che si muovono senza la necessità di pedalare, o che superano questi limiti, che sono dotati di acelleratore, dovrebbero essere considerati ciclomotori con tanto di omologazione, targa, assicurazione e casco. Proprio basandosi su questo assunto, ad esempio, una quindicina di giorni fa, a Napoli la polizia locale ha sequestrato in centro 11 e-bike trasformate in motorini elettrici illegali e sequestri similari si ripetono un po’ in tutta Italia (non a Piacenza però) con sanzioni che possono arrivare anche a 6 mila euro.

Una consistente parte dei veicoli a due ruote utilizzati dai rider e che si vedono sfrecciare per le vie del centro di Piacenza probabilmente non rispetta questi criteri, quindi circola illegalmente. A memoria di cronista nella nostra città c’è stata una sola operazione condotta dai carabinieri nel marzo del 2023 per verificare lo sfruttamento dei rider con focus più sulle regolarità contributive e contrattuali che non sulle omologazioni dei mezzi utilizzati dai ciclo-fattorini. Eppure basta piazzarsi proprio in via XX fra le 19,30 e le 21,30 per assistere al passaggio ripetuto di rider che si muovono a forte velocità, senza pedalare, su biciclette elettriche che non dovrebbero circolare su nessuna strada (tantomeno in una via pedonale).

Ristabilire la legalità non richiede miracoli ma presidi costanti e pattugliamenti appiedati, anche in orari serali, festivi inclusi (non solo nei giorni di mercato). Perché la sicurezza e le leggi devono valere ovunque. Anche in via XX Settembre a Piacenza.

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