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    Questo pomeriggio inaugurazione del ponte San Giorgio a Genova, costruito anche grazie ad un’azienda piacentina

    C’è anche un pezzo di Piacenza nella complicata macchina che è riuscita a costruire a tempo di record il nuovo ponte San Giorgio di Genova, ripristinando così il collegamento autostradale verso ponente a due anni esatti dal crollo del Morandi.

    Ed infatti all’inaugurazione di questo pomeriggio parteciperà anche una rappresentanza della FM Gru di Pontenure.

    L’azienda ha infatti fornito le 6 gru a torre che hanno permesso la costruzione delle 18 pile in cemento armato alte 40 metri che sorreggono la nuova struttura.

    Proprio la competenza nel settore (maturata a partire dal 1963) e le tecniche produttive d’avanguardia sono alcune delle carte vincenti che hanno permesso alla FM Gru di essere scelta come fornitore nell’importante progetto dell’infrastruttura ideata da Renzo Piano e diretta dalla società consortile PerGenova, joint venture tra Salini Impregilo (Webuild) e Fincantieri.

    Per questo progetto l’azienda ha realizzato una linea di gru a torre ad hoc, di nuova generazione fortemente adattabili: alte 52 metri e montati su un carro di 6 metri per 6, i modelli di gru 2760 TLX e 2675 TLX con bracci di 27,90 metri, sono stati accorciati per operare tra le pile in costruzione.

    La loro portata è pari a 12 tonnellate. Per agevolare gli spostamenti, le gru sono state appoggiate su piastre speciali, costruite in Inghilterra e prodotte con un materiale plastico altamente tecnologico alto appena 10 centimetri, interamente realizzate per questa occasione.

    Mano a mano che una pila veniva terminata le gru venivano spostate per erigere quella successiva.

    La prima fondazione è avvenuta il 25 giugno 2019 e in meno di 8 mesi sono state eseguite le sottofondazioni, le fondazioni e le elevazioni, con una media di circa 3 pile al mese: il 18 febbraio di quest’anno sono infatti terminati i lavori delle pile che sostengono ora l’intero ponte.

    Su ogni gru erano installate speciali lampade sia per illuminare il cantiere, sia perché le gru si trovavano non lontano dall’aeroporto Cristoforo Colombo e dovevano essere ben visibili agli arerei.

    «È stata per noi una grande soddisfazione aver contribuito ad una sfida così significativa per tutta l’economia italiana – ci hanno raccontato i dirigenti dell’azienda -.  I nomi dei tecnici della nostra azienda che hanno preso parte in prima persona al cantiere sono incisi nella targa commemorativa posta alla base della pila 12, dove vengono ricordate le 1.184 le persone che hanno lavorato alla realizzazione del nuovo ponte». «Siamo molto orgogliosi e fieri di aver partecipato e collaborato alla costruzione di un simbolo che rimarrà nella memoria del nostro paese e dei nostri cuori».

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