Una cosa è certa, del Salone del Libro se ne parla sempre, nel bene o nel male. Dalla possibile concorrenza con Milano, (che ha lanciato il proprio Salone e dopo due edizioni ha già annunciato lo stop), passando per il tema delle vendite di libri e riviste sempre in calo (con relativi dati sulla cultura degli italiani), fino ad oggi.
Il tema di questa edizione è quello delle defezioni di grandi nomi del panorama culturale italiano che hanno deciso di snobbare il Salone a causa della presenza di Altaforte Edizioni, casa editrice di Francesco Polacchi molto vicina a Casapound, relativamente nota anche a Piacenza per avere un proprio punto in Via Manfredi nei pressi del negozio Pivert, altro marchio di abbigliamento molto vicino al partito di estrema destra.
ALTAFORTE EDIZIONI E LA MILITANZA DI FRANCESCO POLACCHI
Il Salone del Libro sarà uno dei palcoscenici (uno dei tanti) per parlare nuovamente di Matteo Salvini. Verrà infatti presentata una biografia del leader della Lega curata da Chiara Giannini per Altaforte Edizioni, e questo è uno dei motivi che ha fatto scatenare le polemiche.
Francesco Polacchi nel 2015 fonda Pivert, marchio di abbigliamento legato a Casapound e di cui Salvini ha indossato spesso in pubblico le felpe, diventando una sorta di “testimonial” indiretto. Curiosamente i numeri di telefono di Pivert e de Il Primato Nazionale – Quotidiano sovranista italiano, guidato anch’esso dal Polacchi editore, coincidono. Registrato nel 2016, il quotidiano è il principale organo di informazione del partito. Nel luglio 2018, con un post su Facebook viene annunciato che Il Primato Nazionale lancia la casa editrice Altaforte Edizioni, con un Paolo Bargiggia (volto noto di Sport Mediaset) a parlare di questa nuova iniziativa.
Un imprenditore Polacchi con un passato burrascoso, da militante. Nel 2007, a 21 anni, Polacchi aggredisce con altri 14 camerati quattro ragazzi di Sassari. Uno di loro, Stefano Moretti, viene colpito al petto e gravemente ferito da una coltellata nello stomaco. Stando a quanto riportato da La Stampa, Moretti riconosce Polacchi come l’accoltellatore e l’editore di AltaForte viene accusato di tentato omicidio. E’ condannato a un anno e quattro mesi per gli scontri di Piazza Navona del 29 settembre 2008. Li con alcuni membri del Blocco Studentesco (organizzazione giovanile di cui è stato presidente nazionale) crea scompiglio lanciando sedie, fumogeni e tavolini al grido “duce, duce!”. Nel 2010, stando alle versioni di alcuni membri del centro sociale Acrobax (Roma Tre) Polacchi e altri avrebbero fronteggiato i giovani mentre stavano attaccando i loro manifesti, “con il loro solito apparato di tipo militare”. Tutti i partecipanti alla rissa furono denunciati.
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