“Una pagina tragica per la città di Piacenza che, dopo quasi 80 anni, ha il diritto di conoscere quali ne furono le cause” lo afferma Tommaso Foti, deputato piacentino di Fratelli d’Italia, che ha presentato un’ interrogazione parlamentare al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. “Le due terrificanti esplosioni verificatesi presso il Laboratorio Caricamento Proiettili l’8 agosto del 1940 – evidenzia Foti – furono causa di gravissimi lutti per i piacentini. In quella data persero infatti la vita 47 persone, mentre 795 rimasero ferite, alcune anche in modo permanente”. Il parlamentare del movimento politico di Giorgia Meloni ripercorre i successivi accadimenti: “Vennero svolte due inchieste: una dalla magistratura e una dalle autorità militari, in ambedue non si procedette nei confronti di alcuno e, nonostante le diverse perizie tecniche, non vennero accertate responsabilità rispetto ai tragici fatti”. “Per quanto già durante il periodo bellico – prosegue Foti – le indagini furono condotte a vari livelli, nulla è mai trapelato della documentazione prodotta, né allora né successivamente. A distanza di così tanto tempo sarebbe doveroso, da parte delle competenti autorità, pubblicare gli esiti delle indagini in modo da contribuire a chiarire se il terribile episodio sia stato frutto di un tragico incidente, oppure se si trattò di un vile e sanguinario attentato volto a colpire l’industria bellica italiana”. Per il deputato di Fratelli d’Italia appare utile alla causa della verità che “il Governo renda accessibili e consultabili i documenti relativi a questa drammatica vicenda, eventualmente ed opportunamente depositandone copia anche presso l’Archivio di Stato di Piacenza. Dopo un lasso di tempo così rilevante – conclude Foti – tentare di fare quella chiarezza, che a guerra finita non venne fatta, appare doveroso nei confronti dei morti, oltre che rispettoso di elementari principi di verità e trasparenza”.