Dopo Selvaggia Lucarelli che per prima si è occupata del caso sul Fatto Quotidiano ora anche Report, la nota trasmissione della Rai, nella puntata in onda questa sera, parla della Clinica Piacenza e di possibili casi di contagio che si sarebbero sviluppati all’interno delle strutture sanitarie del gruppo Sanna.
“Il 21 – dichiara il dottore – ho cominciato ad avere i primi sintomi, tipo raffreddore, penso di averlo preso nelle due settimane precedenti. Ho visitato molti pazienti di Codogno e Casale, prima di scoprire di essere infettato. Sicuramente non ho visitato il paziente uno”.
Un altro medico, un chirurgo, delle cliniche piacentine era stato trovato positivo al Covid -19, il 25 febbraio, mentre era in vacanza a Tenerife.
Ma la testimonianza più interessante è quella di un’infermiera, ripresa di spalle e con la voce mascherata: racconta di operatori con tute da ghostbuster che avrebbero prelevato un paziente di cui non si è poi saputo più nulla. Non vi è dunque certezza (almeno stando all’anticipazione) che quell’anziano fosse stato infettato da Coronavirus e non si sa dove sia stato poi portato. L’avvocato delle cliniche, interpellato da Report, attraverso una email parla di un paziente arrivato alla Clinica Sant’Antonino (e non alla Piacenza) il 17 febbraio 2020 con febbre alta, poi trasferito al pronto soccorso e risultato positivo.
Il primo caso ufficiale, lo ricordiamo, sarà quello di Codogno, emerso il 21 febbraio.
Non resta che attendere, questa sera, la trasmissione del servizio integrale su una vicenda che comunque richiederebbe urenti approfondimenti e chiarimenti proprio a partire dalla Regione Emilia Romagna (sono state presentate alcune interrogazioni) e da parte dell’Ausl. Report è una trasmissione giornalistica e come tale può ovviamente propugnare tesi e seguire piste sbagliate ma se coì fosse sarebbe bene saperlo al più presto.
L’Ausl con un comunicato smentisce la ricostruzione di Report.