Piacenza e il turismo, un matrimonio che va a gonfie vele. Questo pomeriggio alla presenza del sindaco Patrizia Barbieri è stato presentato il bilancio del 2018 per quanto concerne flussi, arrivi e presenze sul nostro territorio.
Nell’anno passato si possono registrare complessivamente 20 mila arrivi in più rispetto al 2017, tra alberghieri, extra-alberghieri, italiani e stranieri (Da 249 mila a 269 mila), le presenze passano invece da 486 mila a 538 mila. La permanenza media aumenta leggermente, da 1,94 giorni a 2 netti. Da non sottovalutare il dato alberghiero, con aumenti, tra arrivi e presenze del 7 e del 10%. Volendo inquadrare i risultati del turismo piacentino nel contesto regionale, l’analisi dei dati conferma l’ottimo risultato raggiunto dal nostro territorio nel 2018. Siamo infatti la provincia che cresce di più (insieme a Bologna e Parma) in termini di arrivi (+ 8% contro il +3,7% medio dell’Emilia-R.), ma soprattutto siamo la provincia che cresce più di tutte in termini di pernottamenti (+10,9% contro il +1,4% regionale), sia con riferimento ai turisti italiani, che con riferimento ai turisti stranieri.
Volendo inquadrare i risultati del turismo piacentino nel contesto regionale, l’analisi dei dati conferma l’ottimo risultato raggiunto dal nostro territorio nel 2018. Siamo infatti la provincia che cresce di più (insieme a Bologna e Parma) in termini di Arrivi (+ 8% contro il +3,7% medio dell’Emilia-R.), ma soprattutto siamo la provincia che cresce più di tutte in termini di Pernottamenti (+10,9% contro il +1,4% regionale), sia con riferimento ai turisti italiani, che con riferimento ai turisti stranieri.
“Un risultato questo che premia tutto il territorio – precisa la sindaca Barbieri – e tutti i sindaci, perchè significa che stanno lavorando bene, agevolati anche dal fatto di essere inseriti nel contesto di Destinazione Turistica Emilia per la condivisione e la progettazione del turismo. Piacenza negli scorsi anni è stata citata ripetutamente anche a livello nazionale per le mostre del Guercino o per la Salita al Pordenone. Eventi di grande importanza che hanno consentito ai turisti di innamorarsi sia di Piacenza città ma anche delle sue valli”.
Altro aspetto da non sottovalutare è la capacità del territorio di creare e offrire esperienze. “Spesso si tende a pensare al turismo regionale legato strettamente a quello della Riviera romagnola. Non esiste solo quella, stiamo lavorando perchè il turismo enogastronomico diventi una peculiarità, attirando turisti stranieri”. In Europa il “mercato” di riferimento è la Francia e la Germania, mentre sono in aumento i turisti USA.
Dati interessanti provengono dall’Appennino, unico neo su cui lavorare, e dalla città di Fiorenzuola. Per il secondo anno consecutivo il trend è negativo, con un calo di presenze del 14%, mentre a Fiorenzuola si registra un boom del 36% nel 2018, legato probabilmente alla posizione strategica nella Val d’Arda e legata al business. Piacenza è riuscita a recuperare trend positivi pre crisi (2011), passando dalle 465 mila presenze del 2012 alle 538 mila attuali.
QuotidianoPiacenzaOnline