Si arricchisce di una sezione con supporti grafici e multimediali dedicata al “Ritratto di signora” di Gustav Klimt – dalla cronaca del furto avvenuto nel febbraio 1997, sino al rinvenimento del dipinto attualmente al vaglio degli inquirenti e degli esperti per le perizie scientifiche – la mostra “Sulle tracce di Stefano Fugazza. Vita, idee e gusto di un intellettuale innamorato di Piacenza”, che sarà inaugurata venerdì 13 dicembre alle 17.30 all’Auditorium S. Ilario. L’indimenticato critico e storico dell’arte, cui l’Amministrazione comunale rende omaggio nel decennale della sua scomparsa, era infatti direttore della Galleria Ricci Oddi quando il capolavoro dell’artista austriaco fu rubato: “Per questo – ha sottolineato l’assessore alla Cultura Jonathan Pamamarenghi, intervenendo accanto alla vedova Rosella Tiadina nel corso dell’anteprima riservata ai giornalisti – mi sento di dire che se l’autenticità del quadro fosse confermata, sarebbe un risarcimento non solo al patrimonio artistico internazionale e alla città di Piacenza, ma anche alla memoria di Stefano, che soffrì enormemente di quella perdita”.
La mostra, curata da Gabriele Dadati e realizzata con il sostegno di Ivri, è visitabile sino al 19 gennaio con ingresso gratuito e sarà aperta al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 15.30 alle 18.30 (orari in vigore anche il 26 dicembre e il 1° gennaio), nonché il sabato e la domenica dalle 10.30 alle 18.30, con la sola chiusura del 25 dicembre. Sarà possibile, su prenotazione allo 0523-492651, organizzare nelle mattinate feriali visite per le scuole, che verranno coinvolte attivamente con diverse iniziative.
Non è causale la scelta dello spazio espositivo, “nel cuore del centro storico e accessibile a tutti”, ha rimarcato Papamarenghi, aggiungendo che “si tratta di un dono natalizio alla collettività e di un tributo alla figura di uno studioso illustre e autorevole, che ha sempre messo le proprie competenze, riconosciute e stimate in ambito nazionale, a servizio del territorio e della Galleria Ricci Oddi”.
Nella mostra si approfondisce, inoltre, il prezioso lavoro di riorganizzazione della Galleria Ricci Oddi secondo criteri di razionalità scientifica che ancora oggi costituiscono una testimonianza tangibile dell’eredità di Fugazza e del suo sguardo lungimirante sul patrimonio artistico di una collezione di arte moderna tra le più pregevoli in Italia.
“E’ in fase di ultimazione anche la catalogazione degli oltre 1000 scritti che ha lasciato – conclude l’assessore Papamarenghi – e che presto saranno a disposizione di tutti tramite la Biblioteca Passerini Landi. Piacenza gli deve molto e ne siamo tutti consapevoli, per questo ringrazio chi ha reso possibile questo progetto e la signora Rosella Tiadina che ne ha condiviso e conosciuto, più da vicino di chiunque altro, l’amore per l’arte e per la sua città”.