Un corso di teatro in carcere ed un protocollo (ancora da siglare) con le associazioni professionali piacentine, per una possibile integrazione socio-lavorativa di giovani detenuti, a fine pena.
Un’idea nata dall’incontro tra il Prefetto Maurizio Falco ed il Presidente del Rotary Piacenza Pietro Coppelli, nel luglio scorso, parlando di disagio giovanile e di possibili service del Rotary Piacenza in questa direzione. Detto e fatto. Il percorso, già definito, potrà contare sul coordinamento complessivo della Prefettura, il sostegno del Rotary Piacenza, la professionalità della Direttrice della Casa circondariale “Le Novate”, Maria Gabriella Lusi, oltre che sul talento e l’esperienza di Mino Manni, attore e regista.
Se ne è parlato per la prima volta in modo ufficiale nel corso di una conviviale rotariana presso l’Albergo Roma a cui, oltre al Prefetto Falco, al Presidente Coppelli e a tutti i protagonisti del progetto, ha partecipato anche il Presidente del Comitato esecutivo della Banca di Piacenza Corrado Sforza Fogliani.
Saranno circa quindici, con età inferiore ai 25 anni, scelti in modo mirato, i detenuti che parteciperanno al corso di teatro; lavoreranno con Manni per 4 mesi, tutti i lunedì pomeriggio, da gennaio 2020.
L’artista piacentino, che già lo scorso anno aveva curato un progetto simile, sempre in carcere, e incentrato su “Giulio Cesare” di Shakespeare, questa volta ha scelto Iliade.
«Lavoreremo sul testo di Omero – ha precisato Manni – ma anche sulla riscrittura di Baricco, con un linguaggio adatto e facendo leva sui valori che quest’opera trasmette. Useremo il teatro come veicolo di comunicazione, come esempio raro di corrispondenza universale, terreno efficace per un recupero e una nuova consapevolezza, senza paura di essere giudicati».
Il service rotariano, come rimarcato all’unisono dal Prefetto Falco, dal Presidente Coppelli e dalla Direttrice Lusi, punta a mettere insieme il dentro e il fuori dal carcere nel modo più efficace possibile, perché prepara i ragazzi per un futuro reinserimento, dando loro la certezza di poter tornare ad essere una risorsa per la società.
Un gesto di valenza sociale, che contribuirà a migliorare la sicurezza del territorio, ma non un atto di buonismo gratuito.
Applicato secondo regole di civiltà, premierà chi lo merita.
Il laboratorio teatrale si chiuderà con una rappresentazione finale, in spazi dedicati.
«In collaborazione con la Scuola edile di Piacenza, stiamo riqualificando alcuni spazi perché l’esperienza del teatro possa avere un set adeguato all’interno dell’Istituto delle Novate – ha annunciato la Direttrice Lusi durante la serata Rotariana – stiamo predisponendo un percorso di formazione professionale per allestire un locale che si presti ad ospitare spettacoli teatrali ed eventi simili».
Un segnale di apertura, un gesto di coraggio, un’azione concreta oltre facili slogan.
Il progetto di teatro in carcere firmato Prefettura e Rotary Piacenza è in linea con lo spirito della nostra città.
«A Piacenza sono riuscito a fare cose che non avrei mai immaginato – ha affermato il Prefetto Falco riferendosi proprio a questo aspetto – anche in questo caso, la comunità piacentina, conferma di essere improntata al valore del fare, seguendo una tradizione di positività e concretezza».