M’è seimpar savì cär cla muntagnöla
da par lé e cla ses che l’an fa mia vëd
l’urizzont ai mé occ’.
Ma quand sum sed am guärd in gir e la mé
immaginazion l’am fa sugnä di spasi seinsa
fein, na päz co’ ‘l mond fein tant che ‘l
cör al trëmla ad pagüra.
E quand a seint al veint c’al buffa fra ill
piant, cunfront al so rümur a cull dal
sileinsi e peins a l’eternitä e ill stagion
andä al preseint, insëma a ill so emusion.
Atsé al mé pinser l’asprufonda
in dl’immeinsitä dal mär e duls a l’è
abbandunäs.
Presentata da Robert Gionelli («Con questo concorso – ha ricordato – Palazzo Galli torna ad essere, come in altre innumerevoli occasioni, il tempio del dialetto piacentino, verso il quale la Banca ha sempre dimostrato grande attenzione. Tantissime e di pregio, infatti, le pubblicazioni realizzate per preservare un patrimonio culturale che ha più di sette secoli di storia»), la serata è stata aperta da Davide Rondoni, che dopo aver recitato L’Infinito ha sottolineato l’importanza dei dialetti: «E’ stato bello leggere le vostre traduzioni – ha detto rivolgendosi ai concorrenti – perché nessuno si è appiattito e tutti avete prodotto una vostra poesia essendo voi stessi e facendo fare al dialetto piacentino il dialetto piacentino. Il sogno del potere è avere una lingua unica, per questo la salvaguardia dei dialetti è fondamentale. Lingua unica vuol dire pensiero unico, mentre a tante lingue corrispondono tanti pensieri. E’ bello che una banca come la vostra offra la possibilità di crescere con la cultura».
Francesca Chiapponi ha quindi premiato i partecipanti alla sezione “Giovani”, che hanno ricevuto una menzione speciale. Ad Alberto Cesena, Leonardo Maggi ed Elena Mazzoni, della scuola media di Borgonovo, e a Vittoria Oddo del Liceo Gioia, è stato consegnato un buono della Banca da 100 euro.
La cerimonia di premiazione si è chiusa con la consegna di un ricordo a Davide Rondoni (una cartina di Piacenza, stampa all’acquaforte di Matteo Florimi) e di un omaggio all’unica giurata donna, Francesca Chiapponi.
Le poesie di tutti i partecipanti sono state raccolte dall’Istituto di credito in una pubblicazione che potrà essere consultata anche attraverso il sito (plurivisitato) della Banca. Nell’elegante volumetto (che è stato distribuito a fine incontro a tutti i partecipanti) vi si trova anche una poesia fuori concorso, “L’Infinì” di Danilo Anelli e Antonio Levoni, i primi seguaci – qui a Piacenza – della bella iniziativa di Rondoni di cui si diceva all’inizio. La loro traduzione dell’Infinito era stata pubblicata su Bancaflash, il notiziario della Banca, già a metà dello scorso anno.