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    Visita di Conte a Piacenza: botta e risposta fra Lega, 5 Stelle e PD

    La visita del presidente del Consiglio Giuseppe Conte a Piacenza ha sollevato una copiosa ventata di comunicati stampa da parte di sostenitori ed oppositori politici.

    Il tutto era iniziato con una nota a firma dei consiglieri regionali Rancan e Stragliati.

    “Piacenza non ha bisogno di passerelle istituzionali ma chiede risposte: con un defunto ogni 354 abitanti, Piacenza è la provincia italiana che ha pagato il conto più alto in termini di vittime da Covid-19: 800 morti e circa 4000 i contagiati. Perché il governo, all’inizio dell’emergenza non l’ha dichiarata “zona rossa”? Cosa ha da dire, oggi, il ministro piacentino alle Infrastrutture, Paola De Micheli, rispetto al 24 febbraio scorso, quando disse che Piacenza non rientrava nella zona rossa perché non si erano registrati contagi autoctoni e tutti i casi in carico all’ospedale erano collegati al focolaio lodigiano? Ripeto: i piacentini non hanno bisogno di sfilate, ma reclamano risposte e aiuti che fino ad oggi non sono arrivati”. Così i consiglieri piacentini della Lega E-R, Matteo Rancan e Valentina Stragliati, sulla visita odierna del premier Giuseppe Conte a Piacenza.

    Era seguita a stretto giro la replica del Movimento 5 Stelle a firma della capogruppo regionale Piccinini.

    “Ascoltare la Lega accusare il presidente Conte di fare delle ‘passerelle’ è semplicemente ridicolo. Anche perché è un’accusa che arriva da chi per mesi si è prestato a fare da perfetta comparsa alle uniche e sole passerelle elettorali che si sono viste in Emilia-Romagna, quelle di Matteo Salvini”. È quanto dichiara Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, in replica alle polemiche sollevate dai consiglieri regionali della Lega sulla visita del premier Giuseppe Conte oggi a Piacenza. “La visita di Conte in un territorio fortemente ferito dall’emergenza Coronavirus non è una passerella, ma un gesto di vicinanza, responsabilità e attenzione verso chi ormai da due mesi sta vivendo sulla propria pelle gli effetti di questa pandemia – spiega Silvia Piccinini – Governo e Presidenza del Consiglio in queste settimane stanno tenendo un atteggiamento coerente con le decisioni, spesso anche difficili, prese per cercare di arginare il più possibile la diffusione del virus. Coerenza che di certo non può essere associata a Salvini e agli esponenti della Lega che soltanto qualche mese fa prima invitavano la gente ad uscire di casa per divertirsi, poi invocavano la chiusura di tutto e tutti e adesso vorrebbero un’apertura indisciplinata che potrebbe avere conseguenze davvero drammatiche” conclude la capogruppo M5S.

    La Lega ha ca questo punto controreplicato.

    La crisi d’identità interna al Movimento 5 Stelle, che oggi sembrano più cadenti che mai, è l’unica giustificazione valida allo sproloquio della consigliera regionale Piccinini che non ricorda come, in realtà, ad organizzare “aperitivi sul Titanic” a Milano all’inizio della pandemia non fossero Salvini e la Lega ma i suoi amici di governo che oggi tanto strenuamente quanto insensatamente prova a difendere? Piuttosto, Piccinini spieghi come mai, se è vero che nel codice genetico del Movimento Cinque Stelle c’è il “vaffa” alle caste, dalle loro abitudini ormai consolidate emerge solo una fame insaziabile di poltrone e di posti di potere?”. Così Matteo Rancan, capogruppo Lega Emilia-Romagna replica alle accuse della consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, Silvia Piccinini.

    II tutto si è concluso con una dura presa di posizione di Silvio Bisotti, Segretario Provinciale del PD.

    ” Non ce la possono fare i  leghisti piacentini eletti in Regione. Altra occasione persa per dare un segnale differente dalla solita trita polemica personale – scrive Bisotti in una nota –  Non un argomento e tanto meno una proposta. L’ importante è coltivare rabbia e dissenso. Invece di cogliere l’occasione della visita del Presidente Conte e della Ministra De Micheli a Piacenza per dire con chiarezza i bisogni di un territorio così martoriato ecco che prevale il solito inutile gusto per l’attacco gratuito.

    La cosa purtroppo non ci sorprende. Ciò che ci stupisce è invece che la Lega, facendo parte fondamentale della maggioranza che sostiene anche la Sindaca Barbieri, non riceva mai una censura dalla stessa che, a parole, invoca leale collaborazione e nei fatti tollera queste patetiche sceneggiate. Tanto patetiche da non meritare risposta se non raccomandare che certe ricostruzioni andrebbero contestualizzate invece che usate a sproposito.

    Per la polemica finisce qui. Il Partito Democratico continuerà con i suoi rappresentanti a scrivere e praticare un modo di servire le proprie Comunità e le loro Istituzioni con una grammatica diversa. Con una consapevolezza una Lega così, visto che lo abbiamo già sperimentato, è meglio non averla ancora per molto al governo del Paese.”

     

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