Proprio nei giorni scorsi abbiamo parlato delle preoccupazioni di tanti genitori che con l’inizio della fase 2 dovranno fare i conti da una parte con i propri impegni lavorativi e dall’altra con la chiusura delle scuole (almeno fino a settembre). Non tutti hanno a disposizione nonni che si possano prendere cura dei nipoti ed il problema rischia di diventare insormontabile.
Partendo da questa considerazione il comune di Piacenza ha elaborato un progetto sperimentale che è stato simbolicamente battezzato “Porcospino, la giusta distanza per stare ancora insieme”.
L’ispirazione per il nome viene dal dilemma dei porcospini del filosofo tedesco Schopenhauer: infreddoliti, per scaldarsi volevano stare vicini ma non troppo per non ferirsi con i loro aculei. Così sarà per i nostri bambini, che potranno nuovamente stare vicini… ma non troppo. Il virus impone la giusta distanza, i giusti spazi e le giuste modalità di svolgimento dei servizi che devono essere ispirati innanzitutto alla sicurezza sanitaria.
Fortunatamente andando incontro alla bella stagione sarà possibile fare ampio ricorso agli spazi all’aperto che Piacenza offre sia per le attività educative sia per quelle di svago.
Al momento non c’è ancora certezza assoluta su quelle che saranno le linee guida per come affrontare la fase 2 ma, come hanno spiegato il sindaco Patrizia Barbieri e l’assessore alla Formazione Jonathan Papamarenghi «il progetto è confezionato in modo da poter essere operativi guardando scenari ipotetici molto verosimili. Sarà definito solo una volta che Governo e Regione comunicheranno ufficialmente cosa si potrà fare e come ci si potrà comportare dal vicinissimo 4 di maggio».
Il progetto sarà articolato in due fasi (su cinque giorni alla settimana). La prima andrà fino alla fine delle attività didattiche (a giugno), attività che attualmente si svolgono a distanza, e vedrà gli educatori a fianco dei giovani nello svolgimento dell’attività di studio. La seconda andrà da fine giugno al riavvio ipotetico della scuola a settembre; qui la parte di didattica a distanza sarà sostituita dal supporto nello svolgimento dei compiti estivi.
«Altrettanto importante – hanno evidenziato Patrizia Barbieri e Jonathan Papamarenghi – sarà il momento dell’attività educativa-ricreativa perché rimetterà in contatto i giovani dopo tanto tempo. Saranno proposte solo attività tali da garantire le giuste distanze ed il rispetto di tutte le precauzioni. I bambini saranno divisi in gruppi molto più piccoli rispetto alle classi scolastiche o ai centri estivi. Le piccolissime “sezioni” avranno un rapporto educatore/alunni di uno a sei o uno a otto, a seconda di quanto le normative ed il mondo medico, imporranno. Teniamo in considerazione – hanno detto il sindaco e l’assessore – le necessita di giovani e giovanissimi, ormai lontani dall’attività didattica in aula e dagli amici dal 21 febbraio, che di certo non possiamo pensare di tener isolati anche per i prossimi mesi estivi proprio considerando quanto pesante sia per la formazione dei giovani un isolamento forzato di questo tipo».
La platea potenziale è davvero molto vasta: dall’asilo alle scuole medie i giovani sono ben diciannovemila. Trattandosi di un progetto sperimentale potrà essere aggiornato e modificato anche in base al mutare delle restrizioni normative.
Visto l’alto numero di “piccole sezioni” verranno utilizzati tutti gli spazi disponibili sul territorio.
«In questa fase – hanno spiegato il sindaco e l’assessore – anche per una mappatura completa degli spazi potenzialmente disponibili, sta iniziando il confronto con tutte le realtà pubbliche e private piacentine che operano nel settore dell’educazione e della formazione, senza escludere, chiaramente, i rappresentanti dei lavoratori ed anche le realtà sportive che da sempre svolgono un ruolo importantissimo anche di carattere civico e sociale. Sicuramente, novità assoluta sarà il ricorrere a diversi spazi dei luoghi della cultura come musei o biblioteche per ospitare in modo permanente parte di questo servizio, in linea un po’ con quanto pensa di fare in futuro Milano».
Il servizio si rivolgerà a quelle famiglie in cui entrambi i genitori saranno fuori casa per motivi di lavoro (o il genitore, in caso di nuclei mono genitoriali).
«Sarà definita una retta, che – hanno fatto sapere gli amministratori – consideriamo sostenibile essendo lavoratori entrambi i genitori, uguale per tutti le sezioni che si attiveranno. Saranno ovviamente previste specifiche agevolazioni per le sole famiglie le cui condizioni economiche lo richiederanno, perché non vogliamo che nessun piacentino rimanga indietro e non trovi il giusto aiuto dopo problemi che stanno colpendo molti a causa di questo virus».
«Stiamo aspettando, come in tutta Italia, che siano chiariti i nuovi vincoli ai quali dovremo sottostare – hanno spiegato il sindaco Barbieri e l’assessore Papamarenghi – ma stiamo andando a definire nei dettagli un progetto che permetterà di rispondere ad esigenze fondamentali in tempi elativamente brevi non appena saranno ufficializzati i nuovi vincoli per la Fase 2. Per questo vogliamo ringraziare il personale dell’Ufficio scuola e formazione del Comune che sta operando, come sempre, con grande professionalità».