Con un post sul suo profilo Facebook il consigliere comunale Michele Giardino propone cassonetti atti allo smaltimento dei dispositivi di protezione.
“L’uso massivo obbligatorio di mascherine e guanti, e in qualche caso di camici e copriscarpe, impone una riflessione. E’ giunto il momento di farci sapere anche come tutto ciò vada smaltito.
Perché se questi dispositivi costituiscono i presidi per difenderci dal virus, dobbiamo ragionevolmente ipotizzare che su molti di essi il virus si possa depositare. E quindi la fase della eliminazione non può essere lasciata al caso, all’anarchia.
In attesa che dal Ministero della Sanità o dall’Assessorato regionale alla Sanità giungano indicazioni perentorie sulle modalità di smaltimento, sarebbe opportuno che a livello comunale, in collaborazione con Iren, si approntassero – senza ulteriori ritardi – cassonetti destinati a raccogliere questo materiale. In fondo, stiamo parlando di materiale da trattare alla stregua di quello medico chirurgico, il cui smaltimento immagino sia già ben definito e collaudato.
Per evitare che le nostre strade, i nostri marciapiedi, le nostre piazze, i nostri parchi diventino un ricettacolo a cielo aperto di mascherine e guanti usati e potenzialmente pericolosi. Per tutti”.