La visita del presidente Sergio Mattarella a Piacenza si è svolta seguendo le rigide regole del cerimoniale del Quirinale ed è stata scandita da tempistiche “svizzere”. Cancellato l’atterraggio dell’elicottero al Daturi, causa maltempo, il corteo presidenziale è partito dall’aeroporto di Parma ed ha raggiunto piazza Cavalli esattamente alle 17,45 come da previsione. Dopo l’incontro con gli studenti ed il suo breve discorso, il Capo dello Stato si è spostato con il sindaco di Piacenza Katia Tarasconi ed prefetto Paolo Ponta verso il Teatro Municipale che festeggiava, alla sua presenza, i 220 anni dalla fondazione.
Sempre sorridente, avvolto nel suo impermeabile blu d’ordinanza, Mattarella, 83 anni, ha anche oggi dimostrato un’invidiabile energia: dopo aver ricevuto nel Salone dei Corazzieri del Quirinale i vincitori delle medaglie olimpiche e paralimpiche di Parigi è volato a Parma, raggiunto la nostra città, ha partecipato all’incontro con i ragazzi e al successivo concerto, conclusosi pochi minuti dopo le 19,30 e poi ha ripercorso il tragitto al contrario ed è rientrato a Roma per un ulteriore impegno serale.
Resta forse solo il rammarico di un’accoglienza “freddina” da parte di Piacenza, nonostante alcuni titoli di altre testate abbiano dato l’impressione di folle oceaniche e roboanti. E’ pur vero che la giornata non era delle migliori dal punto di vista meteorologico e che il suo arrivo era stato preceduto da un abbondante temporale. Vero anche che non si trattava di una visita ufficiale alla città ma di una “toccata e fuga”. Sia come sia, sono stati davvero pochi i piacentini che sono scesi in strada per dargli il giusto benvenuto. In piazza Cavalli, dietro le transenne qualche decina di persone gli ha tributato un caloroso applauso, appena emerso dall’auto. Pressoché deserta piazza Sant’Antonino, davanti al Municipale, con forse una ventina di persone presenti, certamente assai meno numerose rispetto alle forze dell’ordine mobilitate in massa per garantire la sicurezza del presidente. Peccato perché era la sua prima volta a Piacenza …
In compenso al teatro Municipale, vero protagonista degli odierna festa, c’era un assoluto “parterre de rois” con tutta la Piacenza che conta. C’erano il vescovo, il questore, i parlamentari piacentini Foti, Murelli, Bersani, De Micheli ed ancora consiglieri regionali, provinciali e comunali, assessori, i presidenti ed i rappresentanti dell’imprenditoria locale e delle università, enti ed associazioni, vertici militari ed anche un pizzico di nobiltà oltre a semplici (e paganti) appassionati.
Il programma scelto per l’occasione era ben costruito ed adatto ad un pubblico eterogeneo. Sul palco l’orchestra Farnesiana diretta dl maestro Alessandro Quarta ed accompagnata dal coro del teatro Municipale (maestro Corrado Casati), dal coro del liceo Cassinari (maestro Luisa Staboli), dalle voci bianche del Conservatorio Nicolini (maestro Giorgio Ubaldi) e dall’Assandro Quarta Quintet.
Voce protagonista quella della cantante statunitense naturalizzata italiana Amy Stewart. Ad accogliere il presidente Mattarella l’inno di Mameli seguito dal sempre emozionante “Va Pensiero” e poi il segreto del Sahara di Ennio Morricone, Nearer My God to Thee di Lowel Mason, God of Love di Beppe Dati e Lorenzo Piscopo ed Etere del maestro Quarta, in un coinvolgente crescendo, con “primo attore” il violino ed anche gli strumenti a corda.
Scoscianti applausi, bis d’ordinanza e poi, dopo che il presidente aveva lasciato il teatro, tutti fuori dal Municipale pronti – dopo i saluti di rito e qualche selfie con i corazzieri – per riprendere l’ordinaria e un po’ sonnacchiosa vita piacentina, dopo l’intenso week-end del Festival del Pensare Contemporaneo e la presidenziale conclusione.