La festa in piazza di Capodanno a Piacenza è quell’evento che fa discutere quando non si fa nulla. E che fa discutere anche di più quando si organizza qualcosa.
Quasi me la posso immaginare l’Orchestra Bagutti che aveva già pensato di trascorrere l’ultimo dell’anno ad abbuffarsi ed invece si è ritrovata un WhatsApp del Comune di Piacenza.
“Cosa fate a Capodanno? Venite a suonare qui?”
Parma avrà anche Fedez ma Piacenza si è portata a casa il re del liscio. L’emblema delle feste di paese che non si è certo venduto alle major discografiche ed alle stories su Instagram. E che continua a fare ballare generazioni di (ex) giovani.
Lo smacco di Fatboy Slim dell’anno passato è stato dimenticato con un riff di fisarmonica. Soldi risparmiati per tutto il resto dell’anno: denaro che potrà servire a promuovere altre attività giovanili in quegli spazi costruiti da chi non aveva voglia di andare a correre sul Facsal.
O forse no.
Perché se nell’ultimo giorno del calendario si deve gettare dalla finestra quello che non si usa più, in piazza Cavalli pioveranno dal cielo brandelli di incontri e dibattiti di Spazio 4 e magari qualche truciolo di segatura direttamente dai laboratori di Spazio 2.
Si butta il vecchio e si tira fuori dal cassetto il più vecchio: un mazzo di carte da briscola che hanno visto qualche scopone scientifico di troppo, una chitarra scordata ed un boccino scheggiato. Tutti ingredienti perfetti per sfornare un nuovo angolo di aggregazione che proietterà la Primogenita – con qualche capello bianco di troppo – verso la conquista dello status di capitale italiana del burraco.
Spazio 65 permetterà ai più anziani di raccontare dei tempi in cui si saltavano i fossi per il lungo e ci si tuffava nel Po in cerca di refrigerio. Si insegnerà alle nuove leve come evitare la tentazione di giocare il carico in prima mano in appositi seminari che vedranno la partecipazione di esperti nel settore. Figli del Novecento e del Duemila sotto lo stesso tetto. Paltò e risvoltini che trovano un punto di contatto.
L’aria nuova profuma del bianchino delle undici di mattina.