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Cinema all’aperto: a breve il bando

“A fronte delle prese di posizione e degli appelli lanciati pubblicamente da Cinemaniaci e Arci in merito all’edizione 2018 della rassegna cinematografica estiva, mi sembra doveroso un chiarimento”. Sono le parole dell’assessore alla Cultura Massimo Polledri, che tuttavia aggiunge: “Ai diretti interessati era stato già anticipato qualche mese fa dal sottoscritto, e successivamente ribadito dagli uffici comunali, che non era ancora possibile dare risposte certe né sulla fruibilità dell’arena Daturi, né sulle risorse disponibili per la manifestazione”.

“L’Amministrazione – prosegue l’assessore – è impegnata nella ricerca di sponsor privati a sostegno dell’estate culturale a Palazzo Farnese, per cui vorremmo mettere in calendario un ampio ventaglio di appuntamenti. La disponibilità del Daturi e l’eventuale destinazione di una parte dell’area al cinema all’aperto si potrà valutare solo dopo aver composto questo mosaico di eventi: buona parte dei tasselli sta andando a posto, per cui in tempi brevi riusciremo ad avviare il tutto. Non appena avremo il quadro completo delle risorse su cui contare potremo far partire il bando specifico, ma sinora non c’erano i presupposti per poter prendere una decisione definitiva. Questo era stato comunicato agli organizzatori a tempo debito e confermato in più occasioni”.

“Anche il Comune – sottolinea Polledri – si è attivato in questi mesi per individuare una collocazione alternativa al Daturi, le cui condizioni, peraltro, non sono certo ottimali e che meriterebbe di essere valorizzato con molteplici iniziative rivolte alla collettività. Purtroppo, due spazi suggestivi che avevamo preso in considerazione per il cinema all’aperto, ovvero piazzetta Pescheria e piazzetta Plebiscito, non presentano i requisiti tecnici ideali per ospitare le proiezioni. Altre soluzioni sono di difficile fattibilità. Posso comprendere – conclude l’assessore – che Arci e Cinemaniaci abbiano l’esigenza di organizzare la rassegna con largo anticipo, ma non accetto che si insinui un atteggiamento, da parte dell’Amministrazione, di ignavia o di indifferenza. Al contrario, il nostro intento è proprio quello di favorire la ricchezza e la pluralità degli eventi culturali in calendario a Piacenza nel periodo estivo. Solo per questo motivo, non è pensabile confermare l’uso esclusivo per una sola manifestazione, senza prima aver considerato tutte le opportunità ricreative che si potranno realizzare. Se Piacenza potrà avere, dopo anni, un’Estate culturale degna di questo nome, credo valga la pena di attendere qualche settimana in più per sistemare i singoli aspetti”.

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