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Che aria tira a Piacenza? Sforamenti e alternative nel dibattito di Legambiente

L’inquinamento cittadino è stato uno dei temi dello scorso anno, finendo anche in campagna elettorale. Ce ne eravamo occupati in un nostro precedente articolo, e da allora la situazione è cambiata solo in parte. Ieri sera se ne è parlato in Fondazione con Andrea Poggio, segretario nazionale di Legambiente, Laura Chiappa, presidente del Circolo Legambiente Piacenza e Marco Natali dello stesso Circolo, con un focus nella sua relazione sulla nostra città. Presenti anche il sindaco Patrizia Barbieri e l’assessore all’Ambiente Paolo Mancioppi.

Folto pubblico ieri sera

“A Piacenza più di 150 persone sono morte nel 2017 per gli effetti dell’inquinamento – ha esordito Natali -, ci sono stati 83 giorni di sforamenti di PM10 oltre i limiti consentiti dalla legge nella zona di Via Giordani, 75 giorni invece per quanto concerne l’ozono (limite consentito 25 giorni)”. Ma il problema grave viene dai dati disaggregati, che sottolinea Natali mostrano settimane consecutive di sforamenti. “La centralina di Via Giordani ha rilevato nei primi mesi del 2018 16 giorni consecutivi di sforamenti dal 19 gennaio al 3 febbraio con picchi 3 volte superiori il limite consentito. Ma picchi 2 volte superiori il limite consentito ci sono stati anche verso fine 2017”. Fuori dal centro città anche la centralina di Montecucco (Besurica) non segna dati incoraggianti: “Nei 6 mesi critici del 2017 120 giorni di sforamenti, mentre nel 2018 finora 34 giorni oltre il limite consentito”. Legambiente chiede il blocco totale del traffico in previsione di sforamenti prolungati e in ogni caso dopo 3 giorni consecutivi, in più un trasporto pubblico adeguato, che rispetti i limiti di emissione, e soprattutto gratuito.

Quest’ultimo tema è stato particolarmente dibattuto da Andrea Poggio di Legambiente, che ha verificato la situazione del trasporto sostenibile in Italia (mezzi elettrici). “Prima o poi dovremo convertirci all’elettrico, il mondo va avanti e dobbiamo cogliere l’opportunità di cambiare”. Cambiamento che attualmente pare ancora lontano, tranne rare eccezioni come Milano, dove i bus sono elettrici, viene spesso utilizzato il car sharing e sono disseminate per la città 134 colonnine per la ricarica delle auto. “Stiamo diventando multimodali, ci spostiamo con mezzi sempre più diversi per un unico tragitto. Utilizzando modalità diverse di spostamento con un coefficiente di riempimento maggiore dei mezzi che usiamo più abitualmente, come la macchina, potremmo passare da 38 milioni di auto in circolazione attualmente a 18 milioni. Sono già presenti incentivi per il passaggio all’elettrico”.

“Abbiamo occupato le città di auto – prosegue-, togliendole ai bambini. Dobbiamo dare maggiore spazio alla piazza, in modo da dare un significato maggiore al contesto urbano”.

“Deve esserci la consapevolezza di un’urgenza – ha sottolineato Laura Chiappa -, abbiamo visto che in questa città ci sono tante persone interessate a questo problema, che vogliono capire le possibili soluzioni possibili e condivise”.

Durante la serata è stato presentato il dossier “Mal’Aria”, contenente i dati di Piacenza, in più sono state consegnate al sindaco le 2063 firme dei piacentini che vogliono “cambiare aria”.

QuotidianoPiacenzaOnline

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