La Fisascat Cisl esprime piena solidarietà al sindacato tedesco del terziario Ver.Di. nel giorno clou dello sciopero indetto in Germania per migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti del colosso dell’e-commerce Amazon. La protesta culminerà oggi a Berlino.
Alla manifestazione sta prendendo parte anche una delegazione di rappresentanti sindacali della Fisascat Cisl Parma Piacenza insieme ad alcuni delegati Cisl dello stabilimento di Castel San Giovanni.
La mobilitazione è concomitante alla premiazione del Ceo di Amazon Jeff Bezos che proprio oggi riceverà a Berlino l’Axel Springer Award 2018, “per il progetto imprenditoriale visionario nella economia digitale” del fondatore della multinazionale statunitense.
«Un progetto non tanto visionario e poco lungimirante visto che in Europa e nel mondo. il sindacato a tutti i livelli è pronto a mobilitarsi. Oggi saremo al fianco del sindacato tedesco Ver.Di. convinti sia necessaria una azione più ampia e partecipata per migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti di Amazon in tutto il mondo» ha dichiarato il segretario generale della Fisascat Cisl Parma Piacenza Francesca Benedetti.
«Un passaggio possibile solo attraverso la definizione di un accordo globale sull’organizzazione del lavoro al tempo in cui innovazione, robot e velocità stanno dettando nuove regole nel mercato nelle quali per l’uomo non è facile inserirsi» ha aggiunto la sindacalista. «Garantire la qualità del lavoro ai lavoratori dell’era digitale, questo è il l’obiettivo del sindacato del terzo millennio. Da conquistare ci sono spazi sempre più qualificati, professionalità e nuove buste paga in grado di garantire un’esistenza dignitosa. Ai tempi della quarta rivoluzione industriale il confronto tra azienda e sindacati resta necessario e passa ancora dalla conquista di diritti, dal salario e dalla sicurezza sul lavoro».
L’Italia ha fatto da apripista con lo sciopero del 24 novembre del 2017 indetto nello stabilimento di Castel San Giovanni a Piacenza nella giornata del Black Friday. Lo sciopero promosso in Germania in questi giorni è una nuova tappa del lungo percorso di mobilitazione avviato ormai da oltre un anno dal sindacato per l’applicazione del contratto collettivo del commercio che sta coinvolgendo i principali paesi europei in cui è presente la multinazionale.