Per sognare servono testa, cuore e anche gambe, perché si tira la carretta da agosto e la tenuta fisica, pur con gli inevitabili acciacchi , è uno dei fattori fondamentali per giocarsi le ultime, decisive chance. La Canottieri Ongina è nel vivo dei play off di serie B maschile, dove mercoledì alle 20,30 giocherà la “bella” della terza fase a Campegine (Reggio Emilia) contro la Boschi. Chi vince approda all’ultimo scoglio per la serie A2 dove troverà Porto Viro; un traguardo ovviamente desiderato da tutti, compresi i gialloneri piacentini. Sabato il 3-0 di Monticelli in gara 2 ha riequilibrato i conti dopo il ko di mercoledì scorso al PalaKomodo, con risposte convincenti sotto il profilo del gioco e del carattere. E dal punto di vista fisico come sta la Canottieri Ongina? Lo chiediamo a chi meglio di tutti può rispondere con competenza: il preparatore atletico Simone Tizzoni, per il primo anno impegnato nel ruolo nel sodalizio rivierasco.
“A dire il vero – spiega il giovane professionista piacentino – non partivamo da zero, perché nella mia palestra Geokinetic l’anno scorso gestivo già in sala pesi diversi atleti gialloneri, mentre con Maikel (Cardona, opposto della Canottieri, ndc) c’è ormai un rapporto di amicizia dopo esserci conosciuti cinque anni fa. Anche con il presidente Colombi collaboriamo da un po’ di tempo e per questa stagione mi è stato chiesto di incrementare l’apporto. Ho cercato di portare un lavoro fisico un po’ diverso e la risposta dei ragazzi è stata molto buona, con giocatori che hanno saputo adattarsi anche ai cambiamenti e a lavorare con molta serietà. Arriviamo in fondo alla stagione dove ci si gioca con tutto con “birra” in corpo e non è scontato. Il lavoro sta pagando, la mentalità dei ragazzi è importante così come ovviamente lo è il lavoro quotidiano in palestra di coach Massimo Botti e del fisioterapista Federico Pelizzari. Facendo i debiti scongiuri, tutti i ragazzi sono a disposizione, compreso un “cavallo di razza” come Cardona, che a quasi 42 anni continua a migliorare dal punto di vista fisico”. Quindi entra nello specifico. “In questo periodo conclusivo abbiamo mantenuto una seduta pesi settimanale, mentre prima – con l’intera settimana a disposizione prima del match – ne svolgevamo due. Una particolarità del lavoro che ho impostato consiste nel warm up di attivazione muscolare in ogni allenamento: ora che siamo arrivati in fondo stiamo puntando molto di più sulla rapidità”.