Arriveranno domani in Italia attraverso un “corridoio aereo” 33 profughi, tra siriani e iracheni in fuga dalla guerra. I profughi proverranno dal Libano dove vivevano da anni in condizioni disperate. Atterreranno a Roma-Fiumicino dove non appena atterrati presenteranno la loro richiesta di asilo e poi saranno distribuiti in varie regioni d’Italia,
Si tratta di un progetto ecumenico della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, della Tavola valdese e della Comunità di Sant’Egidio in accordo con i ministeri dell’Interno e degli Esteri.
Saranno accolti da famiglie di Roma, Torino, Luserna San Giovanni (TO), Trento, Firenze e Piacenza.
I precorsi di integrazione sono offerti sia da enti protestanti, tra cui la Diaconia valdese, sia dalla Comunità Sant’Egidio.
«Nonostante tutto, esistono un’Italia e un’Europa della solidarietà e dell’accoglienza che meritano più attenzione e rispetto – ha dichiarato in una nota Paolo Naso, coordinatore di Mediterranean Hope, Programma rifugiati e migranti della FCEI».
Mentre da Bruxelles arrivano proposte deboli e contraddittorie, la proposta e la buona pratica dei corridoi umanitari fanno la loro strada in Italia e all’estero. Auspichiamo che si allarghi e si consolidi, e non solo per ragioni umanitarie. Anche per tenere fede a principi e valori alla base di un progetto europeo di solidarieta’ che oggi sembra, se non cancellato, criticato e accantonato da coloro che dovrebbero affermarlo e vitalizzarlo».
Dall’inizio del progetto ecumenico dei “corridoi umanitari” – il primo arrivo risale a febbraio 2016 – sono arrivate in Italia dal Libano 1249 persone, di cui 447 minori.
La stragrande gran parte di loro ha ottenuto lo status di rifugiato, mentre alcuni altri hanno altre forme di protezione internazionale. Ad oggi sono 308 coloro che hanno raggiunto la piena e completa autonomia.
Progetti analoghi sono stati lanciati in via sperimentale anche in Francia e Belgio.
Esiste anche un progetto similare dall’Etiopia verso l’Italia, promosso da acuni enti cattolici.