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Una serata per ricordare il papà di Peppone e don Camillo

Nel cinquantesimo anniversario della morte di Giovannino Guareschi, Bookbank vuole ricordarlo con un incontro che sarà l’occasione per scoprire l’incredibile vita dello scrittore nonché pensatore libero. L’appuntamento è venerdì 21 settembre, alle 18,30, in via San Giovanni 4, con Barbara Sgorbati, lettrice appassionata di Giovannino Guareschi che avrà il compito di svelarci qualche aneddoto della vita dello scrittore. Ingresso libero e gratuito.

Barbara trent’anni, piacentina; da piccola voleva fare la scrittrice, da grande fa l’avvocato e “si accontenta di essere un’avida lettrice e un’accumulatrice seriale di libri”.

Il titolo di “esperta di Guareschi” se l’è più o meno attribuita da sola, per l’affetto verso lo scrittore emiliano e per aver letto ogni cosa che lo riguardi su cui è riuscita a mettere le mani.

Giovannino Guareschi nacque 110 anni fa: “figlio della Bassa”, noto ai più come padre di Don Camillo e Peppone, è stato molto altro: giornalista, scrittore, vignettista, sceneggiatore, umorista, agricoltore, regista, ristoratore, marito, padre, soldato, prigioniero e detenuto.

Diceva di avere nel vocabolario «sì e no duecento parole»; con quelle, è diventato lo scrittore italiano più tradotto in assoluto. Guareschi era, soprattutto, un uomo libero, uno di quelli che sanno che «per rimanere liberi bisogna, a un bel momento, prendere senza esitare, la via della prigione».

Come sarebbe probabilmente piaciuto a Guareschi, durante la serata, non mancherà un buon bicchiere di Lambrusco.

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