Bertold Brecht spesso citava il teatro amatoriale e l’attore non professionista come elemento puro nel mondo teatrale. Egli infatti, “non essendo retribuito, lavora per il solo amore del teatro”. Una frase del genere contestualizzata al giorno d’oggi avrebbe molteplici campi di applicazione, nel campo della cultura ancora di più forse. Gli attori che hanno partecipato alla rassegna di corti teatrali Corteggiando non sono professionisti, ma a vederli sul palco non si direbbe: 9 storie per 9 compagnie provenienti da tutta Italia che si sono “sfidate” per 3 posti sul podio determinati da una giuria. Lo spirito di Corteggiando, organizzato come sempre da Quarta Parete, è quello di “creare una possibilità di confronto per realtà che hanno poche occasioni di uscire dal proprio territorio e di di far conoscere il proprio lavoro”.
Ecco allora gli spettacoli Fleurs, dei vincitori Armathan Teatro, che riporta indietro nel tempo con uno stile elegante o il secondo Automotores Orletti di La Calandra, che fa sentire lo spettatore nell’Argentina del 1978. Sull’ultimo gradino del podio Le esequie del Samurai di Compagnia dell’Accademia, spettacolo comico sul Giappone. Tutti gli altri partecipanti, come ha sottolineato Tino Rossi di Quarta Parete, “sono arrivati quarti”.
Sono stati affrontati temi di grande rilevanza sociale, come il caporalato, il sequestro Moro, la violenza di genere, la Prima Guerra Mondiale “rivisitata” paragonata ai giochi di guerra attuali, la morte, in chiave ironica. “Tutti hanno offerto un grande spettacolo – ha continuato Tino Rossi -, e tutti hanno portato idee interessanti”.