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“Musica al lavoro”, 15esima edizione al via. Garlaschelli: “Crisi del lavoro è crisi della cultura”

Giunta ormai alla 15esima edizione, “Musica al lavoro” vuole essere un contenitore per riflettere su uno dei grandi temi che attanagliano la cronaca politica quotidiana e vanno a incidere nel concreto sulla vita dei cittadini, il lavoro. Che c’è, non c’è, ha forme molto più precarie rispetto al passato. Se ne discute attraverso una serie di appuntamenti culturali che avranno come luogo d’elezione la Camera del Lavoro di Via 24 Maggio (Salone Nelson Mandela). Ivo Bussacchini, segretario organizzativo CGIL sottolinea che anche a Piacenza, “la cultura sia uno strumento dei tanti per parlarne, e che permetta a molti cittadini di avvicinarsi al tema. Mai come in questo momento c’è bisogno di parlarne, soprattutto chi ha maturato la pensione. Stiamo lavorando per inserire dentro questi appuntamenti dei momenti di confronto e dialogo”.

Luca Garlaschelli, ottimo contrabbassista e jazzista piacentino, racconta più nel dettaglio i contenuti della rassegna, che già ha avuto un preludio con Alberto Bertoli, figlio di Pierangelo che ha presentato il libro “Come un uomo”, scritto a quattro mani con Gabriele Maestri, giornalista emiliano. “Se navighiamo nella precarietà ormai tutto è precario, – sottolinea Garlaschelli -, in questa condizione deve esserci grande volontà e grande passione. Il fatto di esserci come Cgil e Arci è importante, per un motivo ben preciso: quando si parla di crisi del lavoro si parla di crisi della cultura, e noi pensiamo che se manca la riflessione su quello che vogliamo essere è inutile parlare di lavoro. L’unica arma che abbiamo è la cultura. Vogliamo, in uno spazio che ha più di 100 anni di storia, offrire momenti come questi per dare un senso al nostro quotidiano, attraverso grandi voci”.

Si parte il 30 novembre con un tributo a “La Milano di Enzo Jannacci”, cantautore, cabarettista, pianista, compositore, attore, sceneggiatore e anche medico. Il gruppo si compone di Maurizio Guzzetti alla voce, Dario Fasci alle tastiere, Giuseppe Bonifacio alla tromba, Gabriele Pascale alla batteria e Maurizio Parola al contrabbasso.

Non poteva mancare l’omaggio a Fabrizio de Andrè il 17 gennaio, una carrellata di canzoni del più importante cantautore italiano del secolo scorso. Il 24, in occasione della Giornata della Memoria “Il violino di Auschwitz” con l’Ensemble Baraban, per ricordare che “anche ad Auschwitz, Terezin e Mathausen si suonava, si cantava e si componeva musica”. Nelle condizioni disperate in cui versavano gli ebrei, stipati nei campi di concentramento allestirono orchestre e composizioni come la straordinaria Wiegala scritta da Ilse Weber, morta ad Auschwitz nel 1944.

In occasione invece della Giornata Internazionale della donna, l’8 marzo Folies Ensemble, formazione tutta al femminile ripercorrerà alcune note della tradizione anni 40 e 50. Il 18 aprile per la Festa della Liberazione “Storie di Resistenza”, in cui altri musici accompagneranno le storie di Cochi Ponzoni con protagonisti partigiani illustri: Pertini, Pesce, Bandiera, Revelli.

L’organizzazione è di Arci, Cgil con il patrocinio del Comune e con il sostegno di Fondazione, Nordmeccanica, Abicoop, UnipolSai, Agos Ducato, Coop Alleanza 3.0. E con la collaborazione di Circolo Arci Casa del Lavoratore e ArteSuono. 

QuotidianoPiacenzaOnline

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