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Famigliola di cani messa in sicurezza dal’Enpa

Gli animali, già alla seconda fuga da casa, erano detenuti in un luogo reputato non idoneo dalle guardie zoofile

Una cittadina della Val d’Arda ha contattato le Guardie zoofile Enpa, dopo che cinque cani si erano intrufolati nel suo giardino. Si trattava di due adulti, un maschio e una femmina, insieme a tre cuccioli di pochi mesi. Le guardie zoofile arrivate sul posto per il recupero, hanno notato che i cani erano in cattive condizioni con problemi dermatologici e una grave infestazione da pulci. La famigliola a 4 zampe è stata quindi recuperata e portata al canile di Fiorenzuola d’Arda ove l’Associazione Amici del Cane, gestore della struttura, ha subito richiesto l’intervento del veterinario per una visita accurata.
Nel frattempo le Guardie dell’Enpa hanno proceduto agli accertamenti del caso. Gli animali sono stati curati per un sospetto di malassezia e rogna. E’ emerso che  i cani erano già stati recuperati una decina di giorni prima mentre vagavano sul territorio e sul Facebook, appariva una foto della cagnolina con i cuccioli recuperata da un privato e poi – si suppone – dallo stesso restituita al proprietario (senza attivare l’iter preposto).

“Abbiamo cercato di contattare i proprietari – spiega il Capo Nucleo Enpa Michela Bravaccini – ma sono risultati irreperibili telefonicamente per quattro giorni e non si erano attivati per la ricerca dei loro cani, né avevano denunciato lo smarrimento degli stessi alle autorità preposte come da Normativa (L.R. Emilia Romagna 27/2000)”.

Le Guardie si sono quindi recate presso l’abitazione del proprietario, sia per avvertire che i loro cinque cani erano ricoverati in struttura da giorni, sia per procedere a un controllo sullo stato dei luoghi di detenzione dei cani, rivelatosi una sorta di pollaio maleodorante pieno di escrementi con a terra del cibo tra quale pane secco raffermo e marcio e mele putride, due bancali come giaciglio e residui di immondizia non meglio identificata, il tutto accompagnato da una quantità incredibile di mosche che si posavano sul “cibo” e sugli escrementi. Visti i precedenti, ovvero la mancanza di custodia di questi animali, le ripetute fughe,  la presenza di tre cuccioli ed i luoghi di detenzione gli animali, completamente inidonei a detenere qualsiasi tipo di forma di vita, le Guardie Enpa hanno proceduto al sequestro amministrativo (L.689/81) degli animali e la sanzione accessoria in base alla legge Regionale E.R. 27/2000 art. 12 per mancata palese custodia, la cui sanzione è pari a 1.721 euro.

“Ora l’intera famiglia sta molto meglio – riferisce Bravacini –  avendo avuto le preziose cure dell’Associazione Amici del cane e scaduti i tempi previsti dalla normativa, se i proprietari non ottempereranno agli oneri e agli obblighi previsti, gli animali verranno messi in adozione per trovare una nuova famiglia”.

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