Adescavano le vittime su una App di incontri e le attiravano in luoghi appartati. Qui una banda di giovani sovrastava numericamente il malcapitato e minacciandolo anche con coltelli lo rapinava. Era questo il modus operandi di tre giovani italiani di età compresa fra i 19 ed i 31 anni, a cui sono stati contestati due episodi specifici e che sono stati arrestati la mattina di sabato 22 febbraio dai carabinieri della compagnia di Fiorenzuola d’Arda, in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Piacenza su richiesta della procura.
I cyber-adescatori, secondo la ricostruzione degli inquirenti, hanno agito nel primo pomeriggio del 1° febbraio e nella tarda serata del 9 febbraio 2025 dopo aver contattato le loro due vittime tramite una nota chat di incontri che garantisce l’anonimato degli iscritti.
Si sono dati un cosiddetto appuntamento “al buio” in una località appartata del Comune di Villanova sull’Arda. Un uomo, originario della provincia di Parma, si è trovato di fronte oltre all’individuo conosciuto in rete ma anche altre due persone, una delle quali armata di coltello. Il terzetto, tramite minacce, ha preteso soldi in contanti. Lo sfortunato ha però avuto la prontezza di risalire a bordo della propria autovettura e fuggire, senza riportare conseguenze. Anche la seconda vittima era un uomo della provincia di Parma. Davanti all’aggressione ha reagito ingaggiando una colluttazione. Ha però rischiato di rimanere soffocato quando è caduto in un canale ed uno degli aggressori gli tenuto la testa bloccata nell’acqua. Nonostante tutto anche lui alla fine è riuscito a scappare ed a rifugiarsi in auto, chiudendo le portiere e chiamando il 112. Nel frattempo il trio si era dato alle gambe, portando con sé le chiavi dell’auto della vittima. I carabinieri di Villanova hanno passato al setaccio le telecamere delle zone circostanti ed hanno alla fine rintracciato i tre aggressori ma anche altre due persone che avevano svolto la funzione di palo, almeno nel primo episodio: una di queste era una donna. Viste le prove raccolte e la pericolosità dei soggetti la procura della Repubblica di Piacenza ha richiesto le misure cautelari dell’arresto in carcere eseguite sabato, anche con il supporto dei carabinieri del comando provinciale di Cremona. I tre sono stati portati alle Novate mentre i due complici sono stati denunciati. Le accuse, a vario titolo, nei confronti dei cinque, sono di tentata rapina in concorso, rapina in concorso, porto abusivo di arma e lesioni personali aggravate.
Durante le perquisizioni effettuate sia in provincia di Piacenza sia in quella di Cremona, sono stati rinvenuti oggetti ritenuti di particolare interesse investigativo, tra cui tre coltelli e una pistola giocattolo priva di tappo rosso.