“Nel Bosco degli Alpini di Sant’Antonio è presente una piccola struttura, costruita intorno all’anno 2021, completamente inutilizzata”, per questo la capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio Comunale, Sara Soresi, dopo aver incontrato alcuni residenti della zona, ha presentato un’interrogazione a risposta scritta in merito.
“La struttura – evidenzia Soresi – è stata costruita intorno all’anno 2021 da un soggetto privato, nell’ambito di un accordo con il Comune di Piacenza per la riqualificazione dell’area. In base all’accordo, la costruzione avrebbe dovuto essere ceduta al Comune, ma – nonostante siano trascorsi diversi anni – il passaggio di proprietà non risulta ancora formalizzato. La struttura, di conseguenza, oggi è ancora chiusa ed inutilizzata”.
“E’ un vero peccato – prosegue la capogruppo – perché si tratta di una struttura che, se resa disponibile, potrebbe offrire molteplici opportunità alla comunità: luogo di incontro per anziani, spazio coperto per eventi o compleanni dei bambini, piccola biblioteca di quartiere o punto di appoggio per i volontari che si occupano della manutenzione del parco. Lasciarla inutilizzata è uno spreco evidente, soprattutto in un quartiere molto popolato e vissuto come Sant’Antonio: il Bosco degli Alpini è un’area verde molto frequentata da cittadini di ogni età, in particolare famiglie, bambini e anziani. La disponibilità di uno spazio coperto all’interno del parco potrebbe offrire numerose opportunità di utilizzo, ad esempio: luogo di ritrovo per anziani (gioco delle carte, attività ricreative), spazio per piccoli eventi o compleanni, piccola biblioteca di quartiere, punto di appoggio per i volontari che si occupano della cura e manutenzione del parco”.
Soresi chiede dunque all’Amministrazione il motivo per il quale non sia ancora stato effettuato il passaggio di proprietà, se vi sia l’intenzione di procedere in tal senso e, una volta acquisita formalmente il locale, quali siano gli obiettivi dell’Amministrazione per il suo utilizzo. La capogruppo propone inoltre una gestione condivisa con i cittadini e le realtà del quartiere, così da valorizzare pienamente uno spazio che oggi, invece, rappresenta un’occasione mancata.