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Immigrazione a Piacenza: 42.840 stranieri sul territorio: allarme abitativo

I residenti originari di altri paesi sono il 14,9% della popolazione totale, percentuale molto più alta di quella nazionale ((9,2%). I dati emersi da un incontro in Prefettura

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Con 42.840 cittadini stranieri residenti, pari al 14,9% della popolazione totale, Piacenza si conferma tra le province italiane con la più alta incidenza di popolazione immigrata. È quanto emerso questa mattina durante la riunione del Consiglio Territoriale per l’Immigrazione, presieduta dal Prefetto Paolo Ponta, che ha aggiornato il Piano Territoriale per la gestione del fenomeno migratorio alla luce degli ultimi dati e delle nuove esigenze del territorio.

I numeri forniti dall’Istat e presentati al tavolo fotografano una realtà in continua trasformazione: Piacenza supera di gran lunga la media nazionale (9,2%) e anche quella regionale (12,8%) per incidenza di stranieri residenti. Di questi, quasi l’80% è composto da cittadini non comunitari, una percentuale superiore rispetto sia alla media regionale (78,0%) che a quella nazionale (73,5%).

Le comunità più presenti e i minori in crescita
Le comunità straniere più numerose sono quella rumena (7.063 residenti), albanese (5.065) e marocchina (3.952). In aumento anche la presenza di minori stranieri – oggi pari al 21,8% del totale – un indicatore che, oltre a segnalare una crescente stabilizzazione, evidenzia la necessità di rafforzare servizi scolastici, sanitari e sociali dedicati.

Anche la percentuale di titolari di permesso di soggiorno di lungo periodo – il 60,4% sul totale – conferma la tendenza verso una maggiore radicazione sul territorio.

Emergenza abitativa: il nodo irrisolto
Tra le criticità più gravi emerse dal confronto con gli enti e le organizzazioni presenti (tra cui Comune di Piacenza, Questura, Cisl, Croce Rossa, Anpas, Confagricoltura, Confindustria, Acer, Coldiretti) c’è l’emergenza abitativa, considerata prioritaria.

Il problema colpisce in particolare i lavoratori precari e coloro che, usciti dai percorsi di accoglienza straordinaria, faticano a trovare soluzioni abitative stabili. Le difficoltà si concentrano nel capoluogo e nel comune di Castel San Giovanni, dove si segnalano forti pressioni sul mercato immobiliare e un’offerta inadeguata alle esigenze delle famiglie di immigrati.

Segnali positivi: più imprenditoria e servizi più efficienti
A fronte delle criticità, non mancano segnali di dinamismo. Il numero di imprese guidate da cittadini stranieri ha superato le 4.000 unità nel primo trimestre del 2025, con una crescita del 4,7%, rappresentando il 15,8% del totale delle attività sul territorio, soprattutto nei settori dell’edilizia e del commercio.

Un miglioramento è stato inoltre riscontrato nella gestione burocratica, grazie all’implementazione del sistema “Prenota Facile” presso la Questura, che ha ridotto le attese per il rinnovo dei permessi di soggiorno, ora in linea con le tempistiche nazionali.

Un piano per pianificare il futuro
Il nuovo Piano Territoriale – realizzato con il supporto dell’Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali – si articola in due sezioni principali: una fotografia del contesto migratorio e una mappatura dei fabbisogni e delle soluzioni da attivare. L’obiettivo è orientare le politiche locali nel quadro della programmazione europea in materia di accoglienza e integrazione.

“La partecipazione attiva di istituzioni, associazioni e categorie economiche – ha dichiarato il Prefetto Ponta – è fondamentale per gestire in modo efficace e inclusivo un fenomeno strutturale come quello migratorio. Oggi più che mai serve un approccio integrato, capace di tenere insieme sicurezza, coesione sociale e sviluppo economico.”

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