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Vita in centro Piacenza: “Servono scelte strutturali per rilanciare il cuore della città”

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Il centro storico di Piacenza attraversa una fase di difficoltà che rischia di comprometterne identità e attrattività. La desertificazione commerciale, fenomeno che sta colpendo tante città italiane, qui è già evidente e, secondo l’associazione Vita in centro Piacenza, non può essere affrontata con iniziative episodiche o interventi tampone. “Il rilancio – sostengono commercianti e cittadini riuniti nell’associazione – passa da una strategia organica e di lungo periodo, capace di restituire bellezza, vivibilità e vitalità al cuore della città”.

Al centro delle richieste c’è innanzitutto il tema del decoro urbano: piazze e vie principali necessitano di nuova cura con pavimentazioni riqualificate, arredi più accoglienti, un’illuminazione adeguata e una manutenzione attenta del poco verde presente oggi. Emblematica, dicono i promotori, la condizione delle piante in vaso spesso lasciate morire per mancanza di irrigazione, che trasmettono un’immagine di trascuratezza. Tra le proposte figura anche la realizzazione di un’area cani all’interno delle mura cittadine, sul modello di altre città europee.

Altro nodo è la questione della pulizia e dei rifiuti. La situazione di strade e marciapiedi viene giudicata critica da cittadini e negozianti nonostante le segnalazioni, mentre il nuovo sistema di raccolta con bidoni e bidoncini collocati nel cuore del centro viene indicato come un ulteriore elemento di degrado.

Sul fronte culturale, l’associazione richiama l’attenzione su un patrimonio poco valorizzato: Piacenza vanta circa duecento palazzi risorgimentali e istituzioni d’arte come la Galleria Ricci Oddi, sconosciute agli stessi piacentini. L’idea è trasformare il centro in un museo a cielo aperto, con percorsi capaci di guidare cittadini e turisti alla scoperta di un tesoro diffuso nascosto tra le vie.

Un altro passaggio cruciale riguarda il rapporto con l’università e con le nuove generazioni. Il ritorno di funzioni universitarie in centro, come era previsto per l’ex ospedale militare, porterebbe vita e opportunità, mentre giovani artigiani e creativi potrebbero aprire nuove attività se non fossero frenati da affitti spesso insostenibili.

Non meno importante è il tema della viabilità. L’accessibilità dall’esterno viene considerata una condizione indispensabile: attualmente i parcheggi sono insufficienti, soprattutto a nord, e lo stallo del cantiere di piazza Cittadella lascia irrisolto un nodo cruciale. L’associazione propone soluzioni alternative, come accordi per l’uso di aree del Genio Pontieri, insieme a una revisione degli orari della Ztl e del carico-scarico merci. La pedonalizzazione graduale potrà avere senso, sottolineano, solo se accompagnata da un piano organico di rafforzamento dei parcheggi e del trasporto pubblico, con maggiore segnaletica, navette dai parcheggi scambiatori e magari una card turistica che includa sosta e accesso ai musei.

Le preoccupazioni riguardano anche la sicurezza. Molti commercianti non si sentono sufficientemente tutelati, segnalando episodi di microcriminalità gestiti senza i necessari tempi di risposta. Si chiede inoltre di far rispettare con controlli più efficaci le regole che già esistono, ad esempio nei confronti di biciclette elettriche e monopattini che sfrecciano nelle aree pedonali come via XX Settembre.

Il rilancio del centro passa anche attraverso il mercato bisettimanale, da rendere più attrattivo e di qualità, e attraverso i plateatici, da considerare come una risorsa capace di creare socialità e atmosfera e da incentivare con agevolazioni economiche. Infine, gli eventi culturali e di intrattenimento non devono rimanere appuntamenti isolati e autoreferenziali: occorre una programmazione annuale condivisa tra pubblico e privato, diffusa anche oltre piazza Cavalli e piazza Duomo, capace di valorizzare la storia e le tradizioni di Piacenza. Una proposta è quella di aprire i palazzi cittadini con visite guidate arricchite da concerti del Conservatorio Nicolini e degustazioni dei prodotti Dop in collaborazione con i consorzi del territorio.

Per l’associazione, la rinascita non può essere affidata a piccoli aggiustamenti, ma richiede un piano pluriennale di riqualificazione. “L’obiettivo – concludono – non è soltanto difendere le attività esistenti, ma costruire insieme una città che sappia attrarre visitatori, studenti, nuove imprese e investimenti. Perché un centro più bello, sicuro e vivibile è un beneficio per tutti i piacentini”.

Ecco il testo integrale del documento di Vita in Centro 

Il centro storico di Piacenza vive una fase di sofferenza che non può essere affrontata con iniziative episodiche o interventi tampone. La desertificazione commerciale è purtroppo un fenomeno già in atto (come in tante altre città italiane) ed è difficile da contrastare.

Come associazione Vita in centro Piacenza raccogliamo le preoccupazioni e le proposte di tanti commercianti e cittadini, convinti che il rilancio passi da una strategia organica e di lungo periodo, capace di restituire bellezza, vivibilità e attrattività al cuore della città.

Gli eventi, pur importanti per animare le vie nei giorni di svolgimento, non bastano da soli. Occorre guardare a ciò che funziona in altre città e adattarlo alla realtà piacentina, puntando su alcune priorità chiare:

Decoro e arredo urbano. Piazze e vie principali necessitano di maggiore cura: nuove pavimentazioni (o riqualificazione di quelle esistenti), illuminazione adeguata e arredi urbani più accoglienti. Occorre dire basta ad interventi a spot non coordinati fra loro e invece pensare ad un design complessivo, per restituire carattere ed armonia al centro. È indispensabile una gestione più attenta del poco già poco verde presente in centro: ad esempio troppe piante in vaso vengono lasciate “morire di sete” e questo contribuisce a trasmettere un’immagine trascurata del centro. Servirebbe pensare alla creazione di un’area cani all’interno delle mura (come tante città all’estero hanno fatto).
Pulizia e rifiuti. Molti cittadini e commercianti segnalano gravi carenze nella pulizia di strade e marciapiedi. Nonostante le reiterate lamentele e segnalazioni la situazione continua ad essere critica. Il nuovo sistema di raccolta rifiuti, con bidoni e bidoncini collocati in pieno centro storico, non solo non contribuisce al decoro, ma peggiora la qualità degli spazi pubblici.
Valorizzazione culturale. Piacenza vanta un patrimonio di circa 200 palazzi risorgimentali, una ricchezza superiore a quella di molte città vicine, e istituzioni d’arte come la Galleria Ricci Oddi, poco conosciute anche dai piacentini. Il centro deve diventare un museo a cielo aperto, con percorsi che guidino cittadini e turisti alla scoperta di questo tesoro diffuso.
Università e giovani. Riportare funzioni universitarie in centro – come era previsto nel progetto dell’ex ospedale militare – significa portare vita, studenti e nuove opportunità. Vanno sostenuti i giovani artigiani e creativi che vorrebbero aprire attività, ma spesso sono frenati da affitti insostenibili.
Viabilità e parcheggi. La facile accessibilità dall’esterno costituisce una condizione indispensabile per la vitalità del sistema. Gli attuali parcheggi sono insufficienti, soprattutto nella zona nord. A fronte dello stallo del cantiere di piazza Cittadella, occorre pensare a soluzioni concrete e attuabili rapidamente, ad esempio sfruttando spazi in uso al Genio Pontieri con un accordo con il ministero della difesa o trovando una soluzione per utilizzare un’area all’interno dell’ex laboratorio Pontieri. In parallelo serve una revisione degli orari della Ztl e del carico-scarico merci, insieme a una migliore segnaletica dei parcheggi già esistenti. La pedonalizzazione graduale di alcune aree può avere un senso ma solo se accompagnata da un piano organico di rafforzamento dei parcheggi. Utili sarebbe anche il rafforzamento dei parcheggi scambiatori collegati da navette e una “card turistica” che includa sosta e accesso ai musei e serve un rafforzamento del trasporto pubblico. Va rivista la segnaletica che deve permettere un efficace avvicinamento all’area centrale.
Sicurezza. Il centro storico presenta criticità sul fronte della sicurezza: Molti commercianti non si sentono sufficientemente protetti, anche a causa delle difficoltà derivanti dall’attuale sistema giudiziario e legislativo come dimostrano alcuni recenti episodi, come quello che ha visto coinvolto un esercente ripetutamente “vessato” da uno straniero, più volte allontanato e costantemente ritornato “sul luogo del delitto”. Occorre garantire una risposta rapida ed efficace agli episodi di microcriminalità ma anche far rispettare le regole che ci sono: possibile che biciclette elettriche non omologate e monopattini sfreccino anche nelle aree pedonali, come via XX Settembre, senza nessuno intervenga con un controllo efficace?
Mercato e plateatici. Il mercato bisettimanale necessita di un deciso rilancio in termini di qualità e attrattività, mentre i plateatici devono essere considerati una risorsa e incentivati, anche con agevolazioni sui costi, perché creano atmosfera e socialità.
Iniziative attrattive. Alcune manifestazioni risultano poco incisive e troppo autoreferenziali. Bisogna invece puntare su eventi capaci di richiamare visitatori anche da fuori Piacenza. Perché, ad esempio, non valorizzare il patrimonio dei palazzi cittadini organizzando – in collaborazione con il Conservatorio Nicolini, il Consorzio Tutela Vini e Consorzio dei Salumi – un weekend che proponga visite guidate, accompagnate da concerti (magari verdiani, puntando sul legame con il Maestro) e degustazioni delle nostre eccellenze Dop (coppa, pancetta, salame)? Il rilancio della vivacità urbana passa da una sinergia tra soggetti pubblici e privati nelle attività di animazione e promozione del centro storico. Serve una programmazione annuale delle iniziative, una maggiore visibilità degli eventi e soprattutto un palinsesto condiviso, costruito insieme ai diversi attori del territorio e capace di valorizzare storia, cultura e tradizioni della città. Sarebbe importante che gli eventi non si concentrassero solo in piazza Cavalli e piazza Duomo, ma venissero diffusi anche in altre aree del centro oggi spesso penalizzate e “tagliate fuori”.
Il centro storico di Piacenza ha enormi potenzialità, ma servono scelte coraggiose. C’è la necessità (anche attraverso organismi e tavoli già esistenti) definire un piano pluriennale di riqualificazione.

L’obiettivo non è solo difendere le attività esistenti, ma costruire insieme una città che sappia attrarre visitatori, studenti, nuove imprese e investimenti. Perché un centro più bello, vivibile e sicuro è un beneficio per tutti i piacentini.

 

 

 

 

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