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Il direttore di Amnesty Gianni Rufini ospite del Laboratorio Mondialità Consapevole

Molto apprezzato l’incontro organizzato ieri sera in Cattolica dal Laboratorio Mondialità Consapevole (in collaborazione con Cives) con Gianni Rufini, direttore di Amnesty International Italia nell’ambito del percorso “Quasi alla fine del mondo”, giunto alla sesta edizione e col sottotitolo “Dignità in eclissi”.

“L’obiettivo delle Nazioni Unite, quando sono nate, è sempre stato quello di abolire le guerre e la fame e di promuovere le proprie idee senza subire repressioni, senza essere sbattuti in prigione perchè hai promosso le tua cultura. Da queste premesse nasce la Dichiarazione universale dei diritti umani, il patto tra tutti gli esseri umani di questo pianeta col quale accettiamo di coesistere pacificamente, è il contratto di base della vita moderna. Dice Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti”. 

Rufini ha voluto portare qualche dato per testimoniare i grandi cambiamenti che hanno coinvolto la nostra società a partire dal 19esimo secolo sino ad oggi. Il paesaggio che se ne trae è piuttosto nebuloso. “Il reddito pro capite è cresciuto in modo spropositato, dai mille dollari l’anni siamo arrivati a circa 12 mila dollari l’anno. E’ un miglioramento, tuttavia si riscontra come questo miglioramento abbia coinvolto poche persone, 67 per la precisione, che hanno assemblato nelle loro mani il 50% della ricchezza complessiva globale. Secondo l’Oxfam otto uomini possiedono la stessa ricchezza di 3,6 miliardi di persone nel mondo. Possiamo vedere come questa tendenza a far convergere la ricchezza in poche mani dagli anni 80 del novecento abbia subito un’accelerazione, del 250%. Il denaro di questi ricchi che si trova nella banche offshore, serve per alimentare la loro avidità. Può esserci lotta alla fame se la ricchezza è concentrata nelle mani di pochi? La promessa della Dichiarazione universale è stata tradita”.

Esempi che sono stati portati riguardano il cambiamento climatico, su cui i grandi della terra poco stanno facendo, i terremoti, che hanno portato a devastazioni immani come quella di Port au Prince, la capitale di Haiti.

@Blue Planet Heart

“Dal 1960 al 2000 i disastri naturali sono aumentati del 1000%, fortunatamente siamo diventati molto bravi a salvare vite umane. Si produce cibo in sovrabbondanza, è cominciata una grande speculazione in scala mondiale sul costo dei prodotti alimentari. Ma la fame aumenta, con 870 milioni di persone malnutrite perchè il cibo costa troppo. Tra il 2007 e il 2008 aumenta il prezzo dei cereali del 100%”. Dove si potrebbero risolvere tutti questi problemi? Nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. “Ha l’autorità per fare quello che vuole, ma deve interrompere ogni conflitto. Così non fa, non si muovono”. 

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