Piacenza non si aggiudica il primo posto dell’Access City Award 2026, andato a Zaragoza, ma entra comunque tra le città europee premiate grazie a una menzione speciale per l’Information and Communications Technology (ICT), ottenuta ieri a Bruxelles nel contesto della Giornata europea delle Persone con Disabilità.
Perché ha vinto Zaragoza
Zaragoza si è aggiudicata il 1° premio Access City Award 2026 grazie a politiche di accessibilità concrete e su scala ampia: ha una vera e propria “governance” dedicata con ufficio e consiglio per l’accessibilità, un Piano Strategico 2025‑2030, normativa comunale e investimenti certi.
Tra le misure reali ci sono: trasporto pubblico e rete tranviaria completamente accessibili, marciapiedi e percorsi pedonali senza barriere, spazi pubblici e servizi (musei, biblioteche, aree gioco, abitazioni) adattati e abitazioni inclusive tramite progetti come “Flumen”.
Piacenza invece — pur finalista e premiata con una “menzione speciale ICT” — è ancora ad uno stadio iniziale: per il momento ha avviato una fase di studio e di mappatura digitale di problemi d’accessibilità, ma manca un piano strategico integrato e misure concrete su trasporti, spazi urbani e abitazioni come quelle attivate da Zaragoza. C’è da sperare dunque che questa fase di studio iniziale sfoci presto in misure concrete per eliminare le tante barriere presenti in città.
Il riconoscimento, attribuito dalla Commissione europea, è stato consegnato al sindaco di Piacenza Katia Tarasconi nel corso della cerimonia ufficiale alla quale hanno preso parte rappresentanti istituzionali provenienti da tutta Europa. La città emiliana era stata selezionata tra le cinque finaliste europee, insieme a Rennes, Salisburgo, Valencia e Saragozza.
La Special Mention ICT premia il lavoro portato avanti negli ultimi anni sul fronte dei servizi digitali inclusivi: dai portali online sempre più accessibili ai sistemi informativi progettati per essere fruibili da tutti, fino alle progettualità integrate che mettono in relazione tecnologia, urbanistica e welfare.
«Per noi l’accessibilità è una visione che attraversa tutta la città – ha dichiarato il sindaco Tarasconi – dall’urbanistica ai servizi sociali, dalla mobilità ai servizi digitali che oggi rivestono un’importanza cruciale nel migliorare concretamente la vita delle persone. Sappiamo che c’è ancora molto da fare, ma questo riconoscimento internazionale ci incoraggia a proseguire con determinazione su questa strada».
Il percorso che ha portato Piacenza tra le finaliste e alla conquista della menzione speciale è stato coordinato dal direttore generale del Comune Luca Canessa e dal Servizio Europa e Fundraising, con il coinvolgimento degli assessorati guidati da Nicoletta Corvi, Adriana Fantini, Francesco Brianzi e Simone Fornasari. Fondamentale anche il contributo della Garante dei diritti delle persone con disabilità Miriam Stefanoni, del Disability Working Group e delle associazioni del territorio.
A ritirare formalmente la menzione speciale a Bruxelles, insieme al sindaco Tarasconi, c’era Lorenzo Cavagna in rappresentanza del Servizio Europa e Fundraising del Comune, oltre a Francesco Errani della Delegazione in Unione Europea della Regione Emilia-Romagna.
Pur senza conquistare la vittoria finale, Piacenza torna dunque dall’Europa con un riconoscimento che la colloca comunque tra le realtà più attente e innovative sul tema dell’accessibilità digitale.






