La battaglia dell’avvocato piacentino Corrado Sforza Fogliani (presidente del Centro Studi Confedilizia) contro i consorzi di bonifica ha radici lontane ed Sforza è preoccupato dalla tendenza dei consorzi a “cambiar pelle” tentando di allargare la propria sfera di azione a settori che teoricamente non competerebbero loro.
Proprio oggi si registra un suo intervento a questo proposito:
«L’Anbi solleva nuove preoccupazioni, sottolineando che la siccità di più di 10 anni fa è costata 2 miliardi di euro all’agricoltura ed invocando quindi, in sostanza stanziamenti. Il fatto però che l’Anbi si sia cambiata nome chiamandosi non più Associazione Nazionale Bonifiche ma Associazione Nazionale Consorzi per la gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue non autorizza la stessa ad occuparsi di temi di cui già si occupano le autorità dello stato. Al proposito non si possono allegramente confondere i Consorzi di Bonifica con i Consorzi Irrigui, pagati i primi da una fiscalità coatta generalizzata ed i secondi dagli utenti di acqua irrigua. La divisione delle competenze e delle incombenze è preliminare al buon governo di ogni risorsa ed è il presupposto indispensabile perché si operi veramente a beneficio della collettività, nelle sue diverse espressioni».