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Il programma del Primo Maggio a Piacenza

Se in questo Primo Maggio 2019 sarà l’Emilia-Romagna la “capitale” del lavoro italiano, con Maurizio Landini (Cgil), Anna Maria Furlan (Cisl) e Carmelo Barbagalo (Uil) che parleranno a Bologna, Piacenza manterrà saldamente il “presidio territoriale” della Festa del Lavoro con manifestazioni in città (corteo da via Genova e dibattito in piazza Cavalli) e Monticelli d’Ongina (previsto l’intervento di Gianluca Zilocchi a nome dei sindacati confederali).

Il contesto della Festa del lavoro 2019 guarda all’Europa. Ma sono tanti i “nodi territoriali” sollevati da Gianluca Zilocchi, Marina Molinari e Francesco Bighi, segretari confederali di Cgil, Cisl e Uil di Piacenza, nel corso della presentazione delle iniziative per il Primo Maggio in città e provincia.

«Insieme a Confindustria abbiamo firmato un appello congiunto in vista delle prossime elezioni Europee – hanno premesso in conferenza stampa i segretari confederali – per una Comunità Europea che sia sempre più di indirizzo politico e meno comunità finanziaria ed economica. Alcune normative europee appena licenziate, per esempio quella sui congedi parentali, sulla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro sono da recepire e rafforzare: vanno nella direzione auspicata dai lavoratori. Una Europa più politica, che affronti squilibri fiscali e sociali è fondamentale per la tenuta del tessuto sociale di un continente che vede ancora oggi 110milioni di poveri e 30 milioni di disoccupati».

Venendo ai temi più locali, i confederali hanno parlato di un quadro in grigio-scuro sul piano del lavoro e degli infortuni a Piacenza.

«Se in Emilia-Romagna, grazie anche al Patto per il Lavoro, abbiamo sempre avuto performance sopra la media nazionale, gli ultimi dati di Unioncamere descrivono previsioni di crescita sconfortanti. Sul piano dell’occupazione, nel 2019 si prevede un timido +0,2% tendente all’azzeramento verso fine anno». Assolutamente non superato il tema del Primo Maggio dell’anno passato: la sicurezza sul lavoro.

«Nel 2018 si sono registrati oltre 5mila e 200 denunce di infortuni sul lavoro: è un dato aberrante. Il tema è ancora attuale perché i primi dati del 2019 non sembrano aver invertito la rotta. Sul piano invece dell’equità salariale e della qualità del lavoro, Piacenza non mostra dati positivi. Negli ultimi anni, i salari dei dirigenti sono saliti del 5% mentre quelli di operai e impiegati meno dell’1%. E’ evidente che dobbiamo parlare di equità retributiva – hanno detto i confederali -. Siamo di fronte a dinamiche che rischiano di diventare croniche: a dircelo sono i dati sui piacentini inattivi tra i 25 e i 44 anni. La lettura dei dati complessivi sull’occupazione non ci fanno ben sperare se il territorio non cambia marcia».

E ancora i temi della delocalizzazione, degli appalti, dell’ambiente e della parità di genere rientreranno nella Festa del Lavoro di Piacenza che vedrà, dalle ore 10:30, in piazza Cavalli, un confronto tra i sindacati confederali e Marco Cilento, vicesegretario del Ces, il sindacato unitario europeo dei lavoratori. Le celebrazioni della Festa del Lavoro a Piacenza verranno aperte, come di consueto, con un omaggio al cippo dedicato ai caduti sul lavoro nell’omonima via cittadina.

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