L’incidente mortale occorso lo scorso 1 maggio all’operaio edile di Chiavenna Landi ha lasciato alcuni strascichi. Il sindacato Cgil, Cisl e Uil hanno richiesto un incontro col Prefetto Maaurizio Falco questa mattina, a cui hanno partecipato i principali rappresentanti locali e una sessantina di manifestanti.
Le richieste sono esplicite: maggiore sicurezza sul luogo di lavoro, anche in relazione all’evento del 25 aprile in cui un operaio di 22 anni sarebbe rimasto ustionato al volto e gli arti superiori venendo a contatto con del solvente in una ditta di trasformazione del pomodoro a Gariga.
Al Prefetto è stato fatto notare in particolare il dato sugli infortuni denunciati sia mortali che non: il dato piacentino dimostra che se nel 2017 si erano verificati 4950 infortuni denunciati, nel 2018 erano saliti del 5%, arrivando a 5201. L’aumento rappresenta quello più consistente rispetto a tutta la Regione. I decessi nel 2018 sono stati 9, secondo dati ANMIL, sui 115 della Regione.
Cisl ha fatto notare che la deriva dei dati dimostra come alcuni strumenti messi in campo negli ultimi anni stiano diventando deboli, Cgil rimarca alcune scelte politiche sbagliate a livello nazionale, Filea Cgil sottolinea che i dati si riferiscono solo alle denunce fatte, mentre esiste un sommerso di dati che non possono emergere ma che hanno un peso, in particolare in risalto è stata posta la situazione dei cantieri, sempre più rischiosi. Una soluzione proposta è stata quella di estendere i protocolli d’intesa sugli appalti pubblici. L’auspicio comune è che questo tema venga trattato in modo approfondito anche a Roma, con i Ministri competenti.
Il Prefetto Falco ha posto l’accento sull’argomento evidenziando come non possa essere “divisivo”, e che la priorità resta sempre la vita dei cittadini e dei lavoratori.