«Deve essere una grande battaglia, che interessa ciascuno di noi, una missione della nostra generazione e di quelle future: mantenere a Piacenza i centri decisionali, perché non si aiuta la redditività dei territori se le risorse vengono gestite altrove. Fermiamo l’espropriazione di utili e attività, combattendo con l’orgoglio di appartenere a una terra – quella piacentina – che ha subìto fin dai secoli passati spoliazioni, ma che ha in sé le capacità e i valori per reagire e mantenere qui le risorse che qui ha prodotto».
Queste le parole conclusive dell’intervento di Corrado Sforza Fogliani, presidente del Comitato esecutivo della Banca di Piacenza, da “cuore d’oro 2019”. Il premio – istituito nel 2001 dagli “Amici della Mietitrebbia” di Antonio Marchini – gli è stato consegnato nel corso della cena dell’Associazione che si tiene ogni anno al ristorante Olympia di Niviano. La serata, condotta da Mauro Molinaroli e allietata dalle poesie e dalle barzellette – rigorosamente in dialetto – di un inesauribile cav. Marchini – ha visto la partecipazione delle maggiori autorità cittadine, dei rappresentanti del mondo accademico e delle associazioni di categoria e di dirigenti (avevano giustificato la loro assenza il presidente del Cda Giuseppe Nenna e il direttore generale Mario Crosta, impegnati a Milano in un incontro operativo fra banche) e amici della Banca di Piacenza. «Sono grato a tutti voi, al signor Prefetto e a tutti coloro che hanno detto benevolmente della mia attività istituzionale, che mi ha dato la possibilità di soddisfare la mia curiosità, qualità che mi attribuisco», ha ringraziato il presidente Sforza, che ha poi ripercorso le “fortune” della sua vita: «La prima, di vivere in una città straordinaria per civiltà, legalità, umanità, concretezza: una bella terra che non riusciamo a valorizzare a sufficienza».
La seconda (fortuna): «Una moglie, Maria Antonietta, che mi supporta ma che – soprattutto – sopporta le mie assenze; e una figlia, Maria Paola, che fino ad ora non mi ha dato che soddisfazioni». La terza: «L’incontro che diede una svolta alla mia vita, quando avevo 23 anni, con Luigi Einaudi. Andai a trovarlo a Dogliani e nel nostro lungo colloquio mi trasfuse i principii contenuti nel suo primo discorso che tenne come Presidente della Repubblica: quelli, solenni, affermati dalla nostra Costituzione riguardo al fatto che nessuno – né lo Stato né i privati – possa soffocare la libertà dell’individuo; e il principio dell’uguaglianza nei punti di partenza: la vera rivoluzione che dovrebbe essere fatta».
«A Piacenza – ha concluso l’avv. Sforza – c’è la concretezza per farla, la rivoluzione, combattendo la battaglia per conservare le risorse che produciamo, altrimenti l’impoverimento della nostra realtà non si arresterà: nel ’50 eravamo la quinta provincia circa nella classifica del Pil, oggi facciamo fatica ad essere trentesimi. Come Banca, credo che abbiamo compiuto il nostro dovere facendo da baluardo agli assalti e alle spoliazioni. Ma lo sforzo di difenderci deve essere collettivo e le critiche non vanno respinte, ma utilizzate per migliorarci. Oggi 2 lavoratori su 5 della nostra provincia è occupato in aziende che non hanno più la “testa” a Piacenza, aziende che, quindi, portano le nostre risorse altrove».
In precedenza, le autorità presenti avevano preso la parola esprimendo all’unisono apprezzamento per la scelta del “cuore d’oro 2019”. «Corrado Sforza Fogliani – ha affermato il Prefetto Maurizio Falco – tanto ha fatto per questo territorio e tanto ancora farà. Il confronto con lui è di conforto, perché ci si sente protetti dalla sua esperienza».
«Ringrazio il presidente Sforza per l’appoggio che come Banca sempre assicura alla Polizia – ha detto il questore Pietro Ostuni – e per l’esempio che dà agli altri su come si debba comportare un cittadino».
Marisella Gatti, presidente della Sezione Civile del Tribunale di Piacenza, ha evidenziato la personalità del premiato che «va ben oltre i confini provinciali» e che rappresenta un esempio di «attaccamento al territorio, coerenza, lungimiranza» nella sua attività di banchiere.
«La presenza qui stasera del gen. Scattaretico e del col. Rota Gelpi – ha rimarcato il comandante provinciale dei Carabinieri Michele Piras – testimonia la nostra vicinanza al presidente Sforza Fogliani, che voglio ringraziare per il suo impegno allo sviluppo di Piacenza e per il supporto che offre alle nostre iniziative sul territorio».
Parole di gratitudine anche dal direttore dell’Asl Luca Baldino «per l’attenzione altissima dimostrata, sia come banca che come uomo, nei confronti della sanità».
Il presidente del Consiglio comunale Giuseppe Caruso ha definito il premio «più che meritato per quello che Sforza rappresenta per la comunità piacentina», mentre il prof. Gianfranco Piva ha ripercorso la storia del premio, giudicando «pienamente meritato il “cuore d’oro”».
Il presidente dell’Unione Agricoltori, Filippo Gasparini, ha consegnato una targa a Marchini («uno dei nostri più fedeli associati»), unendosi ai complimenti per il premio riconosciuto «a chi, come persona e come banca, ha sempre dato sostegno all’agricoltura».
All’oncologo Luigi Cavanna il compito di leggere le motivazioni dell’assegnazione del “cuore d’oro 2019”: «Al di là del prestigioso curriculum, il motivo del conferimento deriva dal fatto che Corrado Sforza Fogliani, in tanti anni, ha sempre esercitato con profonda passione il proprio impegno a favore del territorio piacentino attraverso la Banca di Piacenza. Oggi l’Istituto di credito di via Mazzini è infatti un imprescindibile punto di riferimento per il territorio su più fronti: aiuto alle imprese, attenzione verso il sistema agricolo, promozione e collaborazione per le attività culturali piacentine, restauri di beni artistici e storici, sostegno allo sport. Gli Amici della Mietitrebbia, onorati, conferiscono con orgoglio e soddisfazione il Cuore d’Oro a un piacentino autentico».
Il condirettore generale della Banca di Piacenza Pietro Coppelli ha consegnato al presidente Sforza un presente a nome dei dipendenti dell’Istituto, «in segno di ringraziamento per tutto quello che fa per noi e per le nostre famiglie. Venire ogni giorno a parlare con lei nel suo ufficio, è il miglior corso di formazione che ciascuno di noi possa seguire».
L’on. Tommaso Foti ha ricordato il ruolo dell’avv. Sforza come consigliere comunale, evidenziando «la sua capacità di lavoro» e confessando che gli insegnamenti che ha da lui ricevuto gli faranno fare bella figura «almeno per altri 15 anni».
A suggellare la consegna del “Cuore d’oro” a Corrado Sforza Fogliani, il taglio di una grande torta offerta dalla Banca, che ha donato a tutti i presenti copia del catalogo della mostra “I carabinieri nell’arte”, tenutasi di recente nel Palazzo Museo dell’Arma a Roma e di cui l’Istituto di credito piacentino è stato unico sponsor.
Foto Paolo Bellardo