Ha seguito ogni singola udienza del “più grande processo sulla ‘Ndrangheta in Italia”, Paolo Bonacini, giornalista in pensione (giià direttore di Telereggio) e collaboratore de Il Fatto Quotidiano sui temi della legalità. E ha visto “tanta Piacenza” passare in quell’aula Bonacini, che venerdì 21 giugno alle ore 17 sarà ospite alla festa interprovinciale dell’Anpi “Resistenza in festa”, giunta alla decima edizione e che ha deciso di aprire i battenti della tre-giorni a Monticelli d’Ongina (Circolo Amici del Po) proprio con la presentazione del suo libro “Le cento storie di Aemilia”.
In particolare, l’iniziativa parlerà di lavoro e legalità all’interno del processo celebrato nell’aula bunker di Reggio Emilia, che Bonacini ha raccontato anche sulle piattaforme di informazione digitale della Cgil, con cui collabora per i temi della legalità. Saranno presenti l’autore Paolo Bonaccini, Mirto Bassoli, della Segreteria Cgil Emilia-Romagna e delegato sui temi della Legalità; Andrea Ronchi, avvocato della Consulta giuridica della Cgil Regionale e Gianluca Zilocchi. L’evento di apertura della festa organizzata dalle sezioni ANPI di Caorso, Castell’Arquato, Castelvetro, Fiorenzuola d’Arda, Grande Fiume, Monticelli e da quelle provinciali di Piacenza, Cremona e Lodi, affronterà le infiltrazioni della malavita nel Piacentino partendo da quel 15 gennaio 2015. Quando il giudice del Tribunale di Bologna Alberto Ziroldi, su richiesta del Sostituto Procuratore Marco Mescolini, firma un documento di 1377 pagine in cui si ordina l’arresto di oltre cento persone. La maggior parte dei cittadini in Emilia-Romagna ancora non sa, quel giorno, cosa sta per succedere.
A Gianluca Zilocchi, segretario della Camera del Lavoro di Piacenza il compito di introdurre e inquadrare il tema.