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    A caccia di fantasmi nel castello di Vigoleno

    Attività senza dubbio curiosa quella condotta dai membri dell’Epas (European Paranormal Activity Society), appassionati che potremmo riassumere con il titolo di cacciatori di ufo e fantasmi, di fenomeni paranormali insomma. I ghostbuster nostrani, la notte tra il 28 e il 29 settembre hanno condotto un’indagine all’interno del borgo di Vigoleno.

    Un sopralluogo mirato da una parte a conoscere la storia del celebre maniero, dall’altro a verificare eventuali eco del passato e tracce di possibili presenze paranormali.

    In campo, oltre alla sezione piacentina dell’associazione, anche una delegazione della sezione di La Spezia: il team è stato accompagnato dalla dottoressa Lisa Massari, responsabile dell’ufficio turistico del Comune di Vernasca, che ha illustrato le peculiarità storiche e artistiche del borgo di Vigoleno in un racconto dettagliato e preciso che andrà ad arricchire anche il futuro documentario, disponibile a breve sui canali Facebook e Youtube dell’associazione. Ha partecipato alla originale serata anche il vicesindaco di Vernasca, Marco Mariani, che si è unito alla spedizione in piena notte. L’intero sopralluogo è stato documentato anche dal giornalista e fotografo Paolo Panni.

    Castelo di Vigoleno – Foto Epas

    I tecnici Epas erano attrezzati con telecamere e fotocamere in grado di percepire infrarossi e ultravioletti, telecamere termiche, misuratori di campi elettromagnetici, microfoni digitali ultrasensibili, rilevatori di movimento. Strumenti in grado, secondo la tradizione scientifica, di rilevare eventuali presenze o fenomeni di natura paranormale. A fine indagine il materiale raccolto è risultato davvero ingente e saranno necessari alcuni giorni per verificare eventuali prove concrete. Senza dubbio, però – sostengono i membri di Epas – si sono verificati episodi degni di nota, anche se al momento si possono definire solo avvenimenti “curiosi e singolari”.

    “Per esempio – raccontano – all’interno del mastio, precisamente al primo piano, alcuni dei presenti hanno accusato un forte senso di spossatezza e un calo di energie”.

    Ma è stato il Museo degli Orsanti a regalare le esperienze più significative. I ricercatori del passato insegnano che spesso le presenze sono in grado di ascoltare i “vivi”, a volte addirittura di rispondere.

    Ecco cosa raccontano i ghostbuster di Epas “Ebbene, alla domanda “Vi diamo fastidio? Volete che ce ne andiamo?” i misuratori di campi elettromagnetici e i rilevatori di movimento si sono attivati senza un apparente motivo logico, mentre la temperatura interna alla stanza ha subìto un calo drastico e improvviso. Pochi istanti dopo, il microfono a filo indossato da uno dei ricercatori si è staccato di netto dai suoi abiti finendo a terra. Episodi che si spera possano essere confermati dalle registrazioni e dagli strumenti”.

    “Se avvenimenti o sensazioni non trovano conferma in video, immagini o registrazioni, per noi restano solo esperienze personali di cui non tenere conto – spiega il presidente della sezione piacentina di Epas, Marcello Chichinato – la nostra ricerca, infatti, si sforza di mantenere un’impronta scientifica. Teniamo presente poi che oltre alla verifica di eventuali fenomeni paranormali, le nostre indagini mirano a far conoscere luoghi o edifici di interesse storico. Ogni nostro sopralluogo è destinato a diventare un documentario e i nostri canali Youtube e Facebook hanno migliaia di follower: in questo modo sentiamo di contribuire in maniera fattiva alla promozione del territorio”.

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