I motivi sono molteplici, ma in Italia e in altri Paesi europei il momento in cui concepire figli si è spostato in avanti, stando a dati Istat e Eurostat. Quest’ultima ha tracciato una mappa sull’età media delle donne al momento del parto (considerando tutte le nascite, non solo il primo figlio) esaminando 1342 regioni Nuts 3 (Nomenclatura unità territoriali per statistiche). Si passa dalla regione bulgara di Sliven, in cui si figlia verso i 25 anni, fino all’area settentrionale di Atene, in cui si fanno figli verso i 33 anni, per un’età media Ue di 30,6 anni. Stando ai dati Istat si vede invece come in Italia il primo figlio si faccia mediamente a 31,8 anni per le donne, mentre gli uomini si approcciano alla paternità verso i 35. Non solo, l’Italia risulta essere un Paese in cui le madri stanno diventando sempre meno: dal 2008 900 mila in meno nella fascia 15 – 50 anni.
Scorrendo i dati, si può vedere che nella provincia di Piacenza l’età media delle donne al momento del parto è di 31,1 (contando tutte le nascite), tra le più giovani in regione, seppur di poco, in linea col trend nazionale, ma “anziane” considerando altre regioni europee, in cui le media si abbassano a 29, 28 fino alle regioni dell’est Europa: esempio eclatante Bulgaria e Romania, in cui si scende anche a 27 e 26 anni per le madri.
“Non c’è nessuno in Europa che abbia un’età del primo figlio così alta come quella italiana”, dice il demografo Alessandro Rosina, docente presso l’Università Cattolica di Milano. “Questo perché i giovani sono sempre più costretti a spostare in avanti il percorso di raggiungimento dell’autonomia rispetto ai genitori, e l’età media di uscita da casa è ormai a 30 anni”. Si aggiunga che, secondo gli ultimi dati dell’Ispettorato del Lavoro, 25 mila donne nell’ultimo anno hanno abbandonato il posto di lavoro perchè non riuscivano a conciliare gli impegni di madre con quelli lavorativi.