Riparte la rassegna letteraria presso la sala del bar dell’ospedale di Fiorenzuola (Pc) a cura del gruppo di lettura della Biblioteca Comunale “Mario Casella”.
Tutte le settimane si terranno incontri con gli autori, letture di libri e numerosi corsi, dal giornalismo alla botanica.
Sabato 9 settembre, alle ore 17.30, Paolo Pissavini presenterà la sua opera “Centrale zero”, Angolazioni editore, un libro che narra aneddoti vissuti della vita di caserma visti con sguardo professionale e sguardo umano. A partire da questo incontro a tutti i partecipanti verrà offerto un libro in omaggio da scegliere liberamente tra quelli messi a disposizione dal Gruppo di Lettura.
Paolo Pissavini racconta, con il suo inconfondibile umorismo intriso di nostalgia, la realtà quotidiana di un giovane carabiniere negli anni ottanta a Torino.
Come con Dostoevskij nell’Idiota, nel quale, dopo poche righe, siamo sul treno per Pietroburgo, così con Pissavini in Centrale Zero, ci troviamo ad affrontare turni e servizi, coinvolti nella semplice umanità di tutti i giorni, di coloro che dedicano la loro vita al rispetto della legalità e alla tutela dei cittadini.
Il libro, divertente e sincero, si legge d’un fiato e, come tutti i racconti che uniscono alla leggerezza della forma un contenuto profondo, accende il desiderio di continuare a leggere, di incontrare ancora i personaggi, meravigliosamente tratteggiati con ironia, ormai divenuti comuni amici.
“Ho lavorato per anni con Paolo Pissavini e l’ho ritrovato nel suo libro, permeato di suggestione autobiografica: la stessa curiosità, compassione, meraviglia per il mondo, la stessa anima. Attendo il seguito. Milano, 12 marzo 2017 – Daniela Borgonovo – Magistrato”
Ecco un breve brano tratto dal capitolo TRE GIORNI A NATALE:
Uscii dal supermercato col carrello carico dei regali che avrei portato a casa, a Crema; mancavano pochi giorni a Natale ed avevo ancora tre turni da svolgere al Nucleo Operativo.
Quando riportai il carrello vuoto notai un anziano, claudicante, munito di treppiede, praticamente incastrato nel corridoio dei carrelli: “Signore, la posso aiutare?”.
Il nonnetto, cappello, occhiali e decoroso soprabito imbottito, mi scrutò in un secondo, con l’esperienza di una vita: “Grazie giovanotto! Mi aiuta ad arrivare alla mia macchina? E’ da quella parte!”.
Gli porsi il braccio e ci incamminammo: “Scusi, ma non si fida un po’ troppo di uno sconosciuto? Se fossi un delinquente e la volessi rapinare? Non c’è un cane qui intorno!”.
“Giovanotto! Anche Al Capone piangerebbe se vedesse il mio portafogli! Comunque se vuole rapinarmi venderei cara la pelle e le darei il bastone sulla testa!”.
Risi di gusto della naturale verve dell’anziano, che pure si trascinava con fatica; sebbene ostentasse disinvoltura, era evidente che soffriva ad ogni passo .…