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A Modena vaccinati parenti di operatori sanitari. Piccinini (M5S): “Caso non isolato”

“Il caso di Baggiovara dove sono state somministrate dosi di vaccino anti Covid a parenti degli operatori sanitari dimostra come ad oggi sulla programmazione degli interventi ci sia ancora molto da fare. A quanto ci risulta anche in altre realtà dell’Emilia-Romagna, come per esempio Bologna, il caso delle dosi di vaccino in eccesso a fine giornata sembra essere una costante quasi quotidiana. Per questo non è accettabile che la gestione di questi casi venga portata avanti così come fatto a Modena. La Regione deve intervenire e fare chiarezza al più presto”.

È quanto chiede Silvia Piccinini, capogruppo regionale del MoVimento 5 Stelle, riguardo al caso delle dosi in eccesso di vaccino anti Covid che altrimenti dopo un certo numero di ore sarebbero diventate inutilizzabili iniettate nel centro unico dell’ospedale di Baggiovara a Modena ad amici e parenti del personale sanitario invece che ad altre persone inserite nelle liste di programmazione.

“Anche se è comprensibile la volontà di non sprecare nemmeno una dose di quel vaccino che con così tanta fatica ci siamo conquistati, una situazione del genere non è accettabile – spiega Silvia Piccinini – In primo luogo perché è necessario che il vaccino venga somministrato in via assolutamente prioritaria alle categorie a rischio, e poi perché non si può lasciare tutto all’improvvisazione e al non rispetto della programmazione fatta da Regione e Ausl. Da segnalazioni che abbiamo ricevuto in questi giorni, sembra che anche in altri centri vaccinali della nostra regione, Bologna in primis, il caso delle dosi in eccesso a fine giornata non sia un evento sporadico. Ecco perché ho depositato un’interrogazione per chiedere alla Regione di fare chiarezza sulle procedure utilizzate, se esiste un protocollo per gestire questi casi, e quante dosi di vaccino fino ad oggi sono eventualmente andate perse a causa proprio di una programmazione non ottimale dei calendari vaccinali per gli operatori sanitari o siano state utilizzate per soggetti che non rientrano nelle priorità, assolutamente da rispettare. Come non è accettabile che nemmeno una dose del vaccino che tanto abbiamo aspettato vada sprecata, allo stesso modo non possiamo tollerare che persone scelte per caso (anche se in buona fede) da parte di volenterosi operatori sanitari lo ricevano prima di categorie a rischio, personale delle CRA, anziani, medici e infermieri” conclude Silvia Piccinini.

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