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A Spazio2 arriva l’Acroyoga

Sta partendo una nuova stagione di corsi, incontri e workshop a Spazio2 e nella palestra adibita a circo per tre giorni alla settimana, ci saranno Elisa Pallaroni ed Irene Facchini, le “docenti” del nuovo corso di Acroyoga, che si va a collocare all’interno delle proposte di Tadam.

Da loro ci siamo fatti raccontare qualcosa in più su questo nuovo corso arrivato da poco a Spazio2 e che mette insieme due attività molto differenti, l’acrobatica a coppie e la disciplina orientale dello yoga.

Da dove arriva questa tecnica?

La disciplina dell’Acroyoga nasce da due scuole principali: una americana, quella di Jason Nemer and Jenny Sauer-Klein, e una canadese fondata da Eugene Poku e Jessie Goldberg; l’obiettivo era unire elementi dello yoga all’acrobatica di coppia, ed è proprio dalla prima di queste due scuole da cui arriva il suo nome. Anche se con lo stesso termine, questa tecnica però una disciplina aperta ad approcci differenti.

Per chi non la conoscesse, in che cosa consiste?

In pratica è un’attività che si svolge a coppie in cui ognuno ha un ruolo. Una è la “base” ossia colei o colui che sostiene l’altra persona, il “flyer”, che invece viene sollevato e poi fatto riatterrare al termine dell’esercizio. La parte acrobatica consiste nel mantenere l’equilibrio durante lo svolgimento dell’esercizio, la parte yogica è rappresentata dall’eseguire il tutto sincronizzando il respiro con il proprio partner e cercando di creare continuamente movimenti puliti e morbidi in completa sintonia.

Come è nata l’idea di creare insieme questo corso?

Tutto è iniziato grazie a Tadam perché è con loro che abbiamo cominciato a fare questa cosa insieme, più o meno dal novembre scorso. Quando ci siamo conosciute abbiamo scoperto che avevamo frequentato la stessa scuola, quella di Jacopo Ceccarelli, cioè quella di chi ha portato per primo l’acroyoga in Italia. Abbiamo cominciato tra di noi e dopo un po’ abbiamo pensato di portare questa tecnica a Piacenza e così ecco il corso.

Cosa promettete a chi si avvicina a questa tecnica?

Sicuramente che ci si diverte molto, ma andando oltre, c’è la scoperta di qualcosa di nuovo di te stesso e della persona con cui pratichi l’acroyoga. Questa tecnica infatti ti porta a conoscere i propri limiti ma anche i lati di sé stesso non si conoscono. È anche un aiuto per l’autostima e per trovare il proprio lato più giocoso. Questo verso di sé ma anche tanto verso il partner o i partner, perché prima di trovare il proprio ruolo ci vuole diversa pratica e in questo periodo ci si rapporta con gli altri, facendo gruppo.

Appunto, come si forma una coppia?

In base alla corporatura perché ogni fisico è differente e allora si cercano di mettere insieme persone più o meno fisicamente simili. Dopo, quando si impara a gestire la propria forza e con il subentrare dell’esperienza, si impara anche ad alzare persone anche molto più grandi di te. Solo più avanti poi, con la tecnica, si stabilisce un ruolo e ci si trova o ad essere una base o un flyer: prima tutti insieme si uniscono forze e debolezze, e poi si stabilisce un ruolo.

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