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    Al Politema il viaggio, fra musica e cinema, del premio Oscar Nicola Piovani

    Platea e galleria al gran completo, ieri al Politeama per la serata con il musicista e premio Oscar Nicola Piovani. Un concerto offerto dalla Banca di Piacenza a soci e clienti.

    Lo spettacolo “La musica è pericolosa” è stato coinvolgente ed emozionante: un viaggio musicale proposto e narrato dagli strumenti – pianoforte (Nicola Piovani), contrabbasso (Marco Loddo), batteria e percussioni (Ivan Gambini), sax e clarinetto (Marina Cesari), chitarra e violoncello (Pasquale Filastò), tastiere e fisarmonica (Rossano Baldini) – con il maestro romano a scandire le stazioni spiegando al pubblico il senso dei frastagliati percorsi che lo hanno portato a fiancheggiare il lavoro di grandi registi italiani e stranieri (Fellini, Monicelli, i fratelli Taviani, Bellocchio, Benigni, Bigas Luna) e di cantanti del calibro di De Andrè.

    «La musica – ha raccontato Piovani – è, come diceva sempre Fellini, pericolosa, perché ci emoziona e mette allo scoperto le nostre fragilità». La musica sarà anche pericolosa, ma quando è di qualità come quella del pianista romano, vale senz’altro la pena di correre il rischio.

    A tutti i partecipanti, la Banca ha fatto consegna di un depliant ricordo dell’evento, con una partecipata nota di Maria Giovanna Forlani sulla musica di Piovani ed i sentimenti che trasmette. In sala numerose autorità civili, militari e religiose.

    Intensi e ripetuti gli applausi per il compositore, che ha concesso – a gran richiesta – un paio di bis (tra cui la colonna sonora del film di Roberto Benigni “La vita è bella”, che gli è valsa l’Oscar nel 1999).

    Terminato il concerto il maestro si è concesso una passeggiata notturna fra le vie della nostra città («non c’ero mai stato e la trovo davvero interessante. Piazza Cavalli è davvero molto bella»), raccogliendo i complimenti di tanti piacentini che avevano assistito allo spettacolo ed ascoltando con interesse alcune informazioni sull’origine di strade e palazzi. Un giro che si è concluso alla Muntà per  una meritata cena con i componenti della sua orchestra.

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